Vi.Vite, la festa delle cantine cooperative italiane, a Milano il 25 e 26 novembre

Si chiamerà Vi.vite la festa delle cantine cooperative italiane organizzata e promossa dall’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari in programma sabato 25 e domenica 26 novembre a Milano, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”.

L’iniziativa ha l’obiettivo “di celebrare e promuovere tutta la cooperazione vitivinicola, che produce il 60% del vino italiano - ha spiegato il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri. Il nostro intento è di dare protagonismo alle cantine e ai territori, ai viticoltori e alle loro storie, al lavoro che c’è dietro ognuna delle bottiglie prodotte. Vogliamo mostrare ad un ampio pubblico di consumatori e di opinione pubblica che le cooperative vitivinicole hanno fatto negli ultimi anni un vero e proprio salto qualitativo. Lo conferma il fatto che è in mano alle cooperative il 51% in media di tutto il vino a denominazione d’origine protetta e il 65% di quello ad indicazione geografica protetta. Non solo, ogni anno le nostre cantine conquistano un numero crescente di premi e riconoscimenti nei più prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali”.

“Al di là dei numeri di ciò che il vino cooperativo rappresenta – ha aggiunto Ruenza Santandrea, Coordinatrice Vino dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – ciò che è sempre mancato finora è un racconto del valore aggiunto che le cantine cooperative rappresentano in termini di tutela del territorio e di salvaguardia della bellezza dei tanti paesaggi agricoli del nostro Paese. Questo racconto vorremmo iniziare a trasmetterlo all’esterno, parlando di vino non ad un pubblico selezionato di esperti, ma a tutti i consumatori, in una maniera semplice e diretta”.

“Con questo progetto il mondo cooperativo accetta la sfida di approcciare il consumatore in modo nuovo, aprendo le porte di casa con senso di ospitalità e capacità di innovazione – ha dichiarato il Vice Ministro delle politiche agricole Andrea Olivero. Il racconto che emerge è esperienza a tutto tondo, capace di esprimere la storia di un territorio, svelare le tradizioni e i saperi dei viticoltori, fino a trasmettere l’atmosfera che si vive nelle cantine. Ben vengano iniziative di questo tenore che sanno creare un dialogo costruttivo con il grande pubblico e raccontare un prodotto unico come il vino”.

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