10 trend del 2016 per nuove opportunità di business

La sintesi di molteplici studi ha generato un report sulle tendenze all’avanguardia, dedicato alle aziende che puntano all’innovazione professionale.

Quali saranno per le aziende i trend da cavalcare nel 2016? Anche quest’anno, dopo l’appuntamento 2015, arriva l’elaborato report degli esperti di trendhunter.com, che identifica e anticipa nuove idee e tendenze all’avanguardia in relazione ai più eterogenei settori di business.

Si tratta di uno strumento al servizio di retail, marketing, tecnologia e non solo, usato da importanti compagnie come Samsung, Pepsico e Target per mettere in moto l’innovazione.

Ecco i 10 principali trend selezionati per voi:

gelato al pomodoro e alla carota
Gelato al pomodoro e alla carota

#1 Eccentricità alimentare Novità e stranezza regnano supreme nel mondo dei buongustai, ma per la maggioranza dei consumatori l’esotismo smaccato risulta intimidatorio. In risposta a ciò, nascono dei prodotti originali in edizione speciale, ma lanciati da brand familiari e noti, che soddisfano il bisogno di sperimentazione della persona, consentendole di restare all’interno di un perimetro sicuro.

#2 Fedeltà social I brand cercano di connettersi ai Millennials attraverso i social, che diventano veicolo di sconti, offerte, raccolta punti e tutto quell’ecosistema che punta ad essere veicolo di loyalty.

Whole foods Austin
Concept del Whole Foods di Austin

#3 Retail community Gli store si allontanano sempre di più da un concetto di valore costruito intorno al prodotto, per abbracciare l’orizzonte funzionale del luogo comunitario dove si coltivano relazioni. Un riposizionamento che fa leva su aspetti local, coinvolgendo tutte le destinazioni retail e implementando l’aspetto progettuale dello store. Un esempio? I cafè nei negozi di abbigliamento, o il salotto dentro Whole Foods.

#4Feedback facilitato Non solo per i ristoranti. Gli utenti sono sempre più incoraggiati ad inviare le loro opinioni in tempo reale a seguito di qualunque esperienza di acquisto o fruizione di un servizio, grazie ad applicazioni studiate ad hoc e a tecnologie user-friendly.

store virtuale#5Acquisto interattivo E mentre il luogo fisico diventa esperienziale, i brand potenziano l’interazione con il prodotto fuori dallo store, trasformandola in un canale di vendita diretto grazie alla tecnologia ed applicazioni che consentono lo scan delle immagini. Un caso su tutti i virtual drug stores con pareti interattive.

#6 Lusso peer-to-peer Ancora una volta grazie ad applicazioni di stampo esclusivo l’economia peer-to-peer arriva ai servizi di fascia alta, per un lusso personalizzato e su richiesta. Dalle modifiche sartoriali on demand, passando per lo chef a domicilio e il “dog walker” che porta a spasso il cane se sopraggiungono impegni improvvisi. Tutto con velocità istantanea.

#7 Momentary marketing Ovvero marketing temporaneo e focalizzato sull’istante dell’interazione.  I brand cercano di capitalizzare e intercettare la natura effimera dei moderni social media usando piattaforme come Snapchat e rispondendo al desiderio dei consumatori di accedere facilmente a piccole quantità di contenuto. Amnesty International, ad esempio, per il report della campagna Without Fear ha utilizzato Snapchat.

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Ikea Virtual Wedding Online

#8 Percezione brandizzata L’attenzione crescente del brand alla creazione di esperienze multisensoriali in store, ma anche sua la capacità di entrare nei momenti più importanti della vita, copre a un livello sempre più esaustivo la sfera emotiva del consumatore. Il momento di contatto con il marchio diventa così connessione intima e legame atemporale. Un esempio? L’Ikea Online Wedding, che consente di pianificare il proprio matrimonio sul web.

#9 Fisicità trasparente I consumatori si ribellano spontaneamente a una visione mainstream della fisicità, mostrando apertamente diversità e celebrando con autostima le cosiddette plus-size. Alcuni brand li seguono e stanno al passo, come nel caso della campagna lingerie per taglie abbondanti #ImNoAngel.

#10 Condivisione delle risorse La cultura del sharing muove step ulteriori con iniziative che intercettano e confermano la crescente sensibilità dei consumatori alle problematiche sociali. Dai network per la condivisione dell’energia, passando per l’emblematica campagna di food sharing di Ben & Jerry’s.

1 COMMENTO

  1. Benissimo tutto molto affascinante ma per l’Italia arrivederci al prossimi cinquant’anni……forse i nipoti saranno pronti.

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