2010, prove di ripresa nei consumi

Osservatorio Assirm – In aumento nei primi mesi dell’anno, ma continuerà l’atteggiamento “budget oriented” del consumatore, che nel 2009 ha privilegiato ortofrutta, cure alternative e prodotti hi-tech legati alla mobilità. Avanza la store brand.

Qualche margine di miglioramento c’è, ma neanche il 2010 porterà un boom dei consumi. Anzi, continueranno anche nell’anno in corso alcuni comportamenti, già in atto magari ma intensificatisi durante la crisi, come la volontà di controllare e pianificare la spesa e di conseguenza l’aumento della frequenza di riduzione dello scontrino medio, la ricerca della promozione, la scelta delle store brand (+24,4% vs 22,5% nel 2008 e 21,9% nel 2007, dati Gfk Eurisko). E qualche segnale di ripresa c’è. Se i consumi delle famiglie nel 2009 sono stati in decrescita (-1,8% secondo l’ISTAT) vanno meglio i primi mesi del 2010 (+ 0,4%).
Questo il quadro che si trae dall’Osservatorio sui Consumi 2009 di ASSIRM, l’Associazione tra Istituti di Ricerche di Mercato Sondaggi di Opinione Ricerca Sociale, che ha analizzato vari settori.

2009: ok Salute, food stabile, avanzano le store brand

In crescita, ma molto meno degli anni passati. Il food confezionato registra nel 2009 una marcata decelerazione (da +5,6% nel 2008 a +2,6% nel 2009), con una crescita dovuta solo ai volumi (+2,5%) e sostenuta dai prezzi deboli (+0,1%). Aumentano a volume i freschi a peso imposto (+4,3%), il freddo (+4,5%) e l’ortofrutta (+8,8%), tutti spinti dalla caduta dei prezzi medi (circa -2%). Benissimo le store brand, aumentate del 10,2%. Un trend che dovrebbe confermarsi nel 2010, anche perché dalla tarda primavera i prezzi dei prodotti alimentari torneranno progressivamente a salire, provocando il rallentamento del comparto, con l’eccezione dei prodotti già in crescita come l’ortofrutta.

Il largo consumo non food in leggera crescita si impone nei canali discount e negli specialisti drug mentre soffrono gli iper. Forte è il ricorso alla leva promozionale da parte della Gda che ha interessato quasi il 25% dei volumi offerti.

In calo nonostante il leggero ridimensionamento dei prezzi (-0,1%) l’abbigliamento, per il quale in Italia si spendono in media 608 euro l’anno. Giù anche le calzature (-0,7%), mentre ci si consola con gli accessori in lieve crescita sul 2008 (+1%). Secondo un’indagine di Sita Ricerca il 60% degli intervistati prevede di spendere nel 2010 la stessa cifra del 2009.

Quando si sta male, si sa, si ricorre al medicinale. I numeri apparentemente positivi (+4,4%) del comparto Salute nascondono però un migrazione dal farmaco (al 73% delle vendite, nel 2008 era al 76%) a prodotti “commerciali” o cure alternative (presidi, omeopatici, erboristeria, nutrizionale, parafarmaco e igiene e bellezza) che hanno segnato un incremento nelle vendite di +8,7%. E per il farmaco non andrà meglio nel 2010 secondo Ims Health: gli Otc soffriranno l’impossibilità per i produttori di ritoccare ulteriormente i prezzi dopo i sensibili aumenti praticati nel 2009 mentre per l’etico si profila l’estinzione di importanti brevetti di farmaci cardiovascolari che porteranno all’ingresso dei generici con conseguente abbassamento dei prezzi.

Soffre anche la tecnologia da consumo, con una ripresa negli ultimi mesi del 2009, a fronte però di una sensibile riduzione dei prezzi medi. Ha dominato l’innovazione, con TV lcd led, digitale terrestre, Blu ray e alta definizione, netbook e connection card a trainare il mercato. In primo piano mobilità e connettività: i consumi di tecnologia passano da fisso a mobile, da off-line ad on-line, dall’hardware ai contenuti. Per il 2010 ci si attende una moderata crescita del 2 /4%.

Consumi risicati

Dati fatturato per settore nel 2009

Settore  Fatturato /euro  Differenza 2008
Largo consumo Food1
Di cui:
drogheria 45%
freschi peso imposto 23%
bevande analcoliche 10%
alcolici 9%
 46 mld +2,6% 
Largo consumo Non Food2
Di cui:
toiletry 55%
casa 45%

 12 mld  +0,4%
Abbigliamento3  36,7 mld  -1,4%
Salute4
Di cui:
farmaci (etico e Otc) 73%

 25,5 mld  +4,4%
Tecnologia di consumo5  14,6 mld  -1,6%

Fonti: 1) Symphony IRI Group 2) Nielsen 3) Sita Ricerca 4) IMS Health 5) Retail Market/Gfk Retail and Technology

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