Ceres, Lego, Poltronesofà e Spotify. Questi 4 brand di recente hanno fatto scuola per capacità di comunicare sui social legandosi ad eventi d’attualità territoriale. Prendeteli ad esempio (e fatevi due risate).

Real-time marketing? C’è chi lo sta facendo davvero bene, imparando a cavalcare l’onda dell’attualità con scioltezza e una certa dose di efficace ironia.
Fare newsjacking e comunicazione istantanea agganciando eventi contestuali e brandizzandoli richiede una certa dose di creatività autentica e buon gusto.

Sia che si tratti di avvenimenti a sfondo gossip (si pensi alla separazione tra Angelina Jolie e Brad Pitt), a sfondo politico, sociale o di cronaca (dall’elezione di Donald Trump alla morte di una star hollywoodiana), la linea tra epic fail ed epic win sui social è particolarmente sottile. Una volta premuto il tasto “pubblica” non si può mai davvero tornare indietro.

Il real-time marketing, soprattutto quello più genuino (ovvero: non pianificabile in anticipo perché basato su fatti inattesi), richiede pertanto una certa dose di reattività e raffinatezza. Per risultare efficaci bisognerà infatti esprimersi con coraggio, magari un po’ di irriverenza e prendere in qualche modo “posizione”. Proprio per la stessa ragione, tuttavia, si corre il rischio di urtare qualcuno, apparire forzati o peggio opportunisti.

E dato che non parliamo tanto di algoritmi scientifici quanto di linguaggi ispirati, passiamo agli esempi pratici. Volete sapere chi sono i 4 brand che abbiamo stabilito meritino un plauso in materia di real-time marketing grazie alle loro attività recenti? Eccoli qui, in ordine rigorosamente alfabetico:

1- Ceres
Un marchio di fronte al quale inchinarsi per l’abilità di coinvolgere il target in modo costante, dinamico e con una comicità che pare quasi innata: Ceres sui social mostra di conoscere la propria audience e di saper dialogare con essa alla pari, come un amico burlone. Dal finto-sequestro di Lapo Elkann alla questione "frigoriferi abbandonati" sollevata dal Sindaco di Roma Virginia Raggi, lo stile non manca mai.

ceres official

ceres

2- Lego
Un lutto nel mondo dello spettacolo è visto dai brand quasi sempre come opportunità da questo punto di vista. Gli errori e i casi negativi spopolano: da Cheerios con Prince a Cinnabon con la morte di Carrie Fisher, la principessa Leia/Leila di Star Wars appena scomparsa. A centrare in pieno il giusto mood al riguardo è stato invece Lego, che con una semplice frase abbinata al Lego della principessa ha manifestato un affetto dall’apparenza autentica. Naturalmente, la tradizione esemplare dell’azienda come produttrice di branded content è stata di supporto: se Lego avesse di punto in bianco creato il personaggio di Leila ad hoc per la sua morte sarebbe rientrato più probabilmente nella casistica “opportunisti”.

3- Poltronesofà
In occasione del cambio di Governo italiano seguito all’ultimo referendum costituzionale, Poltronesofà ha portato a casa un goal secco in quanto a real-time marketing, dando vita a un filone di post di successo. Anche in questo caso: un’ironia centrata e perfettamente integrata all’identità del marchio. La popolarità di un post, che si rivolgeva direttamente all’Onerevole Denis Verdini, ha addirittura visto il protagonista intervenire direttamente con un commento, portando a un divertente botta e risposta.

poltrone sofà

poltronesofà

4- Spotify
L’ex-presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva espresso simpatia per la piattaforma di musica streaming Spotify, da lui stesso utilizzata, e al termine del proprio mandato aveva ipotizzato con una battuta di andare a lavorare per l’azienda. L’occasione è stata prontamente colta da Spotify, che ha pubblicato l’offerta di lavoro “Presidente delle Playlist” e invitato attraverso il proprio fondatore e Ceo Daniel Ek l’ex-presidente a candidarsi (retweet: 7.200).

spotify obama

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