8 consumatori su 10 chiedono al brand una garanzia di autenticità

Sostenibilità e tracciabilità "certificate" si confermano valori premianti a livello globale secondo i dati della nuova ricerca Ibm e Nrf

I dati sul tema ormai non mancano e, anche se le percentuali differiscono in base alle ricerche (che hanno i limiti di campioni spesso troppo esigui e di risultati basati solo sulle risposte dei consumatori), la tendenza globale sempre ormai consolidata: i consumatori chiedono ai brand un impegno sostenibile e maggiore trasparenza, a partire dalla chiarezza sui vari step di filiera.

Dopo un focus sul valore della spesa eco-sostenibile in Italia, passiamo a una prospettiva internazionale con l'ultima ricerca di IbmNational Retail Federation (Nrf), che ha coinvolto quasi 19.000 consumatori, di età compresa tra i 18 e i 73 anni, provenienti da 28 Paesi. Ecco quanto emerso:

I consumatori di ogni età e reddito pagano un sovrapprezzo per i prodotti in linea con le loro convinzioni personali, a conferma di come questo nuovo orientamento sia trasversale a tutti i target. In media, il 70% degli acquirenti è disposto a pagare il 35% in più per prodotti sostenibili, come quelli ecologici e ricavati da materiali riciclati. Il 57% degli intervistati è disposto a cambiare le proprie abitudini di acquisto per contribuire a ridurre l'impatto ambientale negativo. Il 79% del campione afferma l’importanza che il brand fornisca una garanzia di autenticità, come le certificazioni, in modo diretto e chiaro. Di questi, il 71% è disposto a pagare un sovrapprezzo del 37% per alle aziende che offrono completa trasparenza e tracciabilità.

Se è vero dunque quanto dichiarato, emerge una nuova importante leva competitiva che consente di superare con successo la guerra dei prezzi, posizionandosene al di sopra. Certo, qualora un brand/prodotto non detenesse le caratteristiche adeguate, attenzione a buttarsi nel "greenwashing", che è destinato ad essere smascherato. Abbiamo già parlato, infatti, di come un italiano su 2 abbia abbandonato un brand per un problema di valori e fiducia, tendenza confermata anche a livello globale dalla ricerca Ibm-Nrf (un terzo degli intervistati ha affermato che nel corso del 2019 ha già smesso di acquistare i propri marchi preferiti).

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