Agritalia: le soluzioni per l’export

L’azienda napoletana Agritalia sostiene piccoli e medi produttori italiani per affrontare la sfida dell’export nel mercato statunitense

Il Nord America rappresenta per l'azienda napoletana Agritalia, che conta un portafoglio di oltre settecento prodotti tra pasta, olio, sughi, aceto balsamico, cous cous, surgelati (pizza e gelato italiano) e prodotti biologici, provenienti da fornitori certificati, è un mercato strategico e fondamentale oltre che principale. In termini di export, la società partenopea, che conta un fatturato di circa 70 milioni di euro, propone soluzioni chiavi in mano che spaziano dalla individuazione dei fornitori al riordino a scaffale. “Il nostro modello -spiega Sergio Massa, Ceo di Agritalia- apre le porte del mercato statunitense anche ai produttori più piccoli o di nicchia che da soli non avrebbero la forza o le conoscenze per approdare sul suolo americano. Siamo tra gli unici ad offrire un servizio di questo tipo e siamo sempre orgogliosi di scoprire il meglio che la nostra terra offre e portarlo sugli scaffali dei negozi esteri”.

Innovazione e sostenibilità rappresentano i driver di Agritalia che si avvale dell’Automated Replenishment Program (Arp), una piattaforma logistica avanzata basata sull’innovativo Cloud Sourcing Intelligence (CSI), un software proprietario che consente di efficientare il sistema produttivo analizzando i dati delle vendite. “La nostra visione -afferma Leo Nucera, direttore sales e marketing di Agritalia- prevede una logistica smart che eviti tutte le inefficienze e faccia in modo che ogni prodotto, prima di arrivare nelle case dei consumatori, segua il percorso più breve e rapido possibile dal momento della produzione al consumo, riducendo i costi e fornendo prodotti più freschi. Questo vale tanto per il Nord America che per progetti futuri in Europa o Asia”.

In fatto di sostenibilità, l'azienda ha istituito già nel 2014 il programma chiamato ASCS (Agritalia Sensory Chemical System) per il controllo dell'olio. Più recentemente è stata avviata una collaborazione con la Sheffield University, con sede nel Regno Unito, attiva in ambito di logistica sostenibile, grazie al quale si potrà verificare il contributo del modello nella riduzione delle emissioni di Co2, di energia e degli sprechi in generale.

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