Ampliare il cerchio con una visione

Gli opinionisti di Mark Up (da Mark Up n. 281)

“Una grande visione è necessaria. L’uomo che la possiede deve seguirla, come l’aquila segue il blu più profondo del cielo”. Questa citazione -fatta risalire al grande capo nativo americano, Cavallo Pazzo- mi ha sempre attratto e affascinato. Trovo che l’umanità debba nutrirsi di “grandi visioni” se vuole non solo progredire ma, soprattutto, proseguire. Viviamo invece un tempo di “piccole visioni”, con pensieri sempre meno virtuosi e ampi, sempre più rancorosi e ristretti. Il pensiero legato all’economia circolare nasce per trovare un modo sostenibile per fare economia senza uccidere il Pianeta. In pericolo c’è non solo la Natura, ma, ancor prima, la psiche umana, a sua volta matrice e protagonista della pericolosa e distruttiva china che ha preso la storia del Mondo. Non mi piace limitare la “visione circolare” a un fatto meramente economico legato al recupero e al riutilizzo di materie. Penso piuttosto che sia indispensabile allargare la visione, come sosteneva Cavallo Pazzo, per passare da un’accezione materialista a una spirituale. André Malraux ha sostenuto che “il XXI secolo o sarà spirituale, o non sarà affatto”. Il concetto è che se non muta la nostra visione del mondo e il conseguente modello di vita che ci diamo, salvando prima la nostra psiche e, di conseguenza, le relazioni sociali e quelle con l’ambiente che ci circonda, l’essere umano sarà destinato a soccombere, a differenza della Natura che lo ospita che troverà pur sempre un modo per sopravvivere. Va ripresa in mano la vita, nel senso ampio dell’accezione. Va creata una massa critica che faccia circolare il cuore, prima dell’ego. In estrema sintesi “dobbiamo rimettere in circolo i nostri cuori”.

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