Andriani – Nuo: l’Innovation Food si fa con l’innovation process

Andriani Nuo
La simbiosi tra Andriani e Nuo per offrire prodotti sostenibili in tutto il mondo e un polo basato su un modello di agricoltura sostenibile e inclusiva

Un family office e un’azienda produttrice di pasta si uniscono per raggiungere obiettivi comuni. Di fatto il primo permette al secondo di raggiungere uno scopo e viceversa. È una simbiosi quella che si è instaurata tra Andriani e la holding finanziaria Nuo, una collaborazione con un obiettivo specifico: accelerare lo sviluppo aziendale del primo, porre in essere un polo dell’innovation food come ambisce il secondo. Ma non solo. “L’esigenza attuale è anche quella di prospettare un’organica internazionalizzazione verso quei paesi maggiormente interessanti per noi, in particolare gli Stati Uniti dove Andriani è attualmente presente con produzione conto terzi per un 23% del fatturato, ovvero circa 20 mln euro -spiega Michele Andriani, Ad dell’azienda-. Inoltre, c’è l’intenzione di spingere anche sull’Asia dove alcune linee sono già note e potrebbero rappresentare innovazione di scaffale”.

Essendo Nuo un family office, quindi una società che si occupa della gestione del patrimonio di famiglia, si caratterizza per partnership long term e l’accordo con Andriani è un permanent capital che si svilupperà per i prossimi 7 anni. Una collaborazione che, grazie alla sua dilatazione nel tempo e differenziandosi dall’azione “short” di un socio di capitali, permette una progettualità mirata e ben strutturata.

Fare Innovation Food, insieme

Andriani, dal suo canto, è una Società Benefit da poco certificata BCorp con obiettivi che puntano sì all’espansione dei brand, ma anche e soprattutto al mantenimento rigoroso dei valori che caratterizzano l’azienda, primo fra tutti la sostenibilità. E da qui nasce la partnership proprio con Nuo, che da subito ha dimostrato di condividere quegli stessi valori. “Ricerca della prosperità comune, certo crescita di mercato, ma che sia anche valoriale -spiega Andriani-. Un impegno di sostenibilità non può essere perseguito isolandosi, ma mettendo in atto tecniche e iniziative che coinvolgano tutti, a maggior ragione nel settore alimentare che è causa del 30% delle emissioni di Co2 e soprattutto è il settore che impatta sugli aspetti culturali, territoriali ed economici dei diversi paesi del mondo”.

Andriani e Nuo hanno aderito all’Agenda 2030 dell’Onu, una scelta che non si ferma alle azioni delle due singole realtà, ma che vuole essere trasferita a tutti gli attori della filiera connessi, dai fornitori agli agricoltori fino alla gdo e ai consumatori. Il fine ultime è quello di costruire un modello di industria agroalimentare uscendo dalla logica della supply chain ed entrando in quella della value chain “per agire tutti come agenti del cambiamento”, afferma Michele Andriani.

Lo abbiamo detto e sentito tante volte: pandemia e crisi economica hanno cambiato il potere d’acquisto dei consumatori e con esso le loro abitudini d’acquisto. Il carrello della spesa si adegua alla capacità del singolo consumatore di poter comprare o meno un determinato prodotto, ma la volontà di Andriani è quella di riuscire a dare la possibilità a tutti di nutrirsi bene. “Abbiamo costruito l’innovation food attorno al nostro business model, un’azienda dedicata all’innovazione deve comprendere tutte le varie fasi di processo -continua l’Ad-. Per questo quando si parla di innovation food non ci si riferisce solo all’innovazione di prodotto, ma anche e forse soprattutto a quella di processo”.

Ma cosa si intende per innovazione di processo? Ottenere prodotti buoni e sani che nel loro processo di produzione impattino il meno possibile. “L’ambizione è creare il primo e più grande polo di innovation food italiano da esportare nel mondo -racconta Tommaso Paoli, Ad di Nuo-, basato su un modello di agricoltura sostenibile e inclusiva, e sullo sviluppo di prodotti dedicati al benessere del consumatore. Nuo metterà a disposizione i capitali, la disciplina di una buona governance, il network relazionale e le competenze di internazionalizzazione affinché Michele Andriani e il suo team possano continuare a crescere e raggiungere le loro ambizioni di lungo periodo”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome