Anicav applica la blockchain alla filiera del pomodoro

Alla base del progetto di Anicav c'è l'intento di tracciare e certificare la filiera del pomodoro per garantire la qualità di passate, polpe e pelati consumati in Italia e nel mondo

L'associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali ha avviato il progetto Tomato blockchain in collaborazione con Ez Lab che ha sviluppato diverse soluzioni blockchain per il settore Agri Food, come per esempio le piattaforme software AgriChain e AgriOpenData per la tracciabilità e la certificazione digitale dei prodotti agricoli e dell’intera filiera agroalimentare.

In questa prima fase Anicav ha pensato di testarlo in due aziende associate: una nel bacino Nord, l'altra in quello del centro sud. Si tratta di Rodolfi Mansueto spa e della Compagnia Mercantile d’Oltremare srl.

Il progetto, ancora in fase sperimentale, intende in questo modo valorizzare la produzione del pomodoro di qualità, garantendone origine, sicurezza e valori sociali. Tutte informazioni da trasferire al consumatore finale che può seguire i passaggi del processo di produzione e trasformazione. L’applicazione di questa tecnologia ha anche un ulteriore duplice obiettivo: da un lato favorire la commercializzazione estera della produzione made in Italy, contribuendo alla lotta alla contraffazione e all’Italian Sounding, dall'altro all'individuazione dei fenomeni di caporalato o pratiche scorrette nei confronti dell’ambiente e delle comunità locali.

Le dichiarazioni

Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav, spiega: “Abbiamo deciso di implementare un progetto pilota ad hoc che tenga conto delle peculiarità della filiera del pomodoro da industria, delle reali esigenze delle nostre aziende e delle richieste dei consumatori in termini di qualità e sicurezza”. L'auspicio dichiarato da De Angelis è che questa iniziativa si possa estendere all’intero settore.

Massimo Morbiato, Ceo e founder di Ez Lab, aggiunge: “Mettiamo in campo tutte le nostre competenze in ambito blockchain. Vantiamo oltre 40 progetti di tracciabilità in diverse filiere sull’agrifood e su altri settori”.

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