Apo Conerpo: chiuso in positivo il bilancio 2015

DSC_1036bSono stati presentati i dati di bilancio di Apo Conerpo: nonostante l’andamento climatico anomalo, con temperature particolarmente elevate nel periodo estivo che hanno ridotto la produttività degli ortaggi e della frutta, la congiuntura economica ancora molto difficile, con disoccupazione alta e consumi bassi, e le tensioni geo-politiche in atto in alcuni Paesi tra cui soprattutto la Russia, il 2015 si è chiuso con un bilancio positivo.

“Si tratta di dati soddisfacenti e in contro tendenza  rispetto al contesto generale – sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi – che testimoniano chiaramente la validità delle scelte effettuate dal Gruppo, incentrate sulla valorizzazione delle proprie filiali commerciali (Alegra, Brio, Naturitalia, Opera, Valfrutta Fresco) e sulla ricerca dei canali commerciali maggiormente remunerativi”.

In questo scenario, infatti, la produzione del più grande gruppo europeo dell’ortofrutta fresca è rimasta praticamente stazionaria sui livelli del 2014, attestandosi di poco sotto quota 1.050.000 tonnellate (-0,86%) mentre il fatturato ha sfiorato i 703 milioni di euro, facendo registrare  un incremento del 4,3% sull’anno precedente e superando per la prima volta i 700 milioni di euro.

Nel 2015 la stagione particolarmente calda ha influito positivamente sul collocamento delle specie estive, quali pesche, nettarine e susine, meno sui prodotti autunno-invernali, con prezzi non sempre soddisfacenti, soprattutto all’inizio della campagna. “Complessivamente – dichiara  Vernocchi – Apo Conerpo, insieme alle filiali Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco, ha collocato sul mercato oltre 1.070.000 tonnellate di ortofrutta fresca, di cui 670.000 di ortaggi e 400.000 di frutta”. “Per quanto concerne i diversi canali – prosegue Vernocchi – oltre 132.000 tonnellate sono state indirizzate all’export (-2,19%) per un valore di 124 milioni di euro (+7,29%), più di 175.000 tonnellate alla Grande Distribuzione Italiana (+13,87%) per un valore superiore ai 138 milioni di euro (+18,74%), oltre 135.000 al mercato tradizionale (-6,12%) per un valore di 86 milioni (-5,10%) e 632.000 all’industria di trasformazione per un valore di 92 milioni. Il plusvalore del trasformato ha raggiunto i 263 milioni”.

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