Argea lancia il polo del vino per competere su scala globale

Una realtà nata dall’unione tra la veneta Botter e la piemontese Mondodelvino della famiglia Martini, con la regia di Clessidra

 

In un mercato fortemente frastagliato come quello italiano del vino, nasce un polo che aggrega due realtà storiche per accrescere la forza competitiva sui mercati internazionali.

La nuova realtà

Si tratta di Argea, nome che nasce dalla crasi tra “AR” come arte e “GEA” come terra, identificati come gli elementi fondanti del gruppo che mette insieme i piemontesi di Mondodelvino e i veneti di Botter, con la regia del fondo Clessidra, dallo scorso anno controllante della stessa Botter.

Si tratta di una realtà con sei sedi produttive in quattro regioni (Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia) e circa 500 dipendenti. Considerando la somma dei ricavi tra i due operatori del settore si arriva a ricavi consolidati per circa 420 milioni di euro nel 2021, con esportazioni in 85 Paesi che valgono il 95% del fatturato.

La sfida dell’internazionalizzazione

L’obiettivo dell’unione è avere una maggiore disponibilità di munizioni per crescere su scala globale e in questo senso vanno letti i 50 milioni di investimenti programmati da qui al 2025, destinati al consolidamento nei mercati tradizionali e alla crescita in quelli emergenti, anche attraverso acquisizioni.

L’assetto azionario del Gruppo vede una holding, partecipata in maggioranza dal fondo Clessidra, con un’importante quota della famiglia Botter ed una presenza della famiglia Martini e del management.

Il suo portfolio di marchi e di cantine comprende nomi italiani conosciuti nel mondo per la loro tipicità come Barbera, Nebbiolo e Moscato per il Piemonte, Sangiovese e Trebbiano per la Romagna, Prosecco e Pinot Grigio per il Veneto, Primitivo per la Puglia, Montepulciano d’Abruzzo e Nero d’Avola per la Sicilia.

“Con questo progetto, unendo risorse tra le migliori del settore, Argea intende rappresentare una grande opportunità per il vino italiano e per l’intero comparto enologico sui mercati mondiali - sottolinea in una nota Massimo Romani, amministratore delegato di Argea. “Tramite il nostro piano industriale ambiamo a uno sviluppo etico e sostenibile che coinvolga i nostri collaboratori, le comunità e l’ambiente in cui operiamo”.

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