Arriva il Decreto Ristori-bis: aumenti fino al 200% dei contributi a fondo perduto

Ampliamento delle categorie beneficiarie di contributi a fondo perduto e dilazioni dei tempi di pagamento per le tasse tra le nuove misure a supporto degli effetti del Dpcm del 3 novembre 2020

Il Governo in un Consiglio dei Ministri, che si è svolto nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 novembre 2020, ha approvato nuovi interventi a sostegno delle attività interessate dalle misure restrittive che hanno suddiviso l’Italia in 3 zone (rossa, arancione e gialla), costituendo un meccanismo automatico basato sull’Rt dei contagi e sullo stato delle strutture sanitarie locali. Vista la logica automatica per cui una Regione potrebbe passare da un colore all’altro nell’arco di poco tempo, si è pensato di istituire fin da subito pure un “Fondo per nuovi contributi”, per compensare le attività delle Regioni che potrebbero venire interessate da future misure restrittive, erogando anche i futuri contributi in modo automatico.

In termini generali, sulla base di tali nuove limitazioni, si è passati ad aggiornare, in quello che è stato definito “Decreto Ristori-bis”, l’elenco di misure nuove ed integrative a supporto delle categorie più colpite dagli effetti del nuovo Dpcm.

In prima istanza, si parla di contributi a fondo perduto che, per le attività costrette a chiudere, saranno pari al doppio (il 200%) di quelli ottenuti con il Decreto Rilancio di maggio nelle Regioni dichiarate zona rossa. L’importo minimo dovrebbe essere di 2 mila euro per le persone fisiche e di 4 mila euro per le piccole imprese, anche questa volta fino a un massimo di 150 mila euro. Non è previsto, invece, il tetto di fatturato per avere diritto al bonus, che nel Decreto Rilancio era stato fissato a 5 milioni di euro.

Tra tutte le ulteriori misure previste dal Ristori-bis, quelle di maggior interesse per il settore retail e agri food sono le seguenti:

  • Contributi per le attività con sede nei centri commerciali e per le industrie alimentari

È prevista la costituzione di un fondo per ristorare con un contributo a fondo perduto le perdite subite dalle attività economiche che hanno sede nei centri commerciali e per le industrie alimentari.

  • Credito d’imposta sugli affitti commerciali

Per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dell’ultimo Dpcm viene esteso quanto previsto dal primo decreto Ristori, prevedendo un credito d’imposta cedibile al proprietario dell’immobile locato pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

  • Sospensione dei versamenti

Per i soggetti che esercitano attività economiche sospese è prevista la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti IVA per il mese di novembre.

  • Cancellazione della seconda rata dell’IMU

È prevista la cancellazione della seconda rata dell’IMU per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dall’ultimo Dpcm, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.

  • Sospensione dei contributi previdenziali

Per le attività previste dal decreto-legge Ristori che operano nelle zone gialle vengono sospesi i contributi previdenziali e assistenziali per il mese di novembre. Per quelle delle zone arancioni e rosse la sospensione è riconosciuta per i mesi di novembre e dicembre.

  • Rinvio del secondo acconto Ires e Irap per i soggetti a cui si applicano gli Isa (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale)

Nei confronti dei soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che operano nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, viene disposta la proroga al 30 aprile 2021 del pagamento della seconda o unica rata dell’acconto di Ires e Irap.

  • Sostegno al terzo settore

Con un fondo straordinario viene previsto un sostegno in favore dei soggetti attivi nel terzo settore, organizzazioni di volontariato, associazione di promozione sociale e organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che non rientrano fra i beneficiari del contributo a fondo perduto.

  • Sostegno alla filiera agricola, pesca e acquacoltura

È prevista la totale decontribuzione anche per il mese di dicembre per le imprese interessate dal primo decreto-legge Ristori, attive nei settori della filiera agricola, della pesca e dell’acquacoltura.

  • Bonus baby sitter e congedo straordinario

Nelle regioni rosse nelle quali è prevista la sospensione delle attività scolastiche nelle seconde e terze classi delle scuole secondarie di primo grado viene previsto un bonus baby sitter da 1.000 euro e, nel caso in cui la prestazione di lavoro non possa essere resa in modalità agile, il congedo straordinario con il riconoscimento di un’indennità pari al 50 % della retribuzione mensile per i genitori lavoratori dipendenti.

La somma di tutte queste misure messe in campo dal Ristori-bis ammonta ad oltre 2 miliardi e volutamente amplia la platea dei beneficiari (57 nuove categorie nelle zone rosse, più altre 19 in tutte le altri fattispecie, così come sarà indicato nella nuova lista di codici Ateco allegata al Ristori-bis) rispetto al primo Decreto omonimo. Da un punto di vista legislativo, il Decreto Rilancio-bis verrà trasformato in un emendamento del precedente, che è al momento all’esame del Senato.

I nuovi ristori saranno accreditati agli interessati, come i precedenti (Decreto Rilancio e primo decreto Ristori), dall’Agenzia delle Entrate, che effettuerà i bonifici in automatico alle imprese già registrate perché già beneficiarie dei primi indennizzi. In questo caso, il pagamento dovrebbe avvenire in 15 giorni (L’Agenzia delle Entrate ha disposto il 6 novembre “Bonifici in favore di più di 211 mila imprese, per un totale di oltre 964 milioni di euro”, ha annunciato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri). Al contrario, le aziende che, invece, chiederanno per la prima volta questi contributi dovranno aspettare un po’ di più, ma l’obiettivo dichiarato dal governo è di far arrivare loro i soldi entro la fine dell’anno. La variabile velocità è fondamentale per salvaguardare la tenuta del tessuto economico-sociale del paese. Le azioni messe in campo nei prossimi giorni dovranno, quindi, necessariamente andare in tal senso.

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