Ascolto/2 – Sbagliare

Editoriale – Ancora sull'ascolto: per uscire dalla crisi servono nuovi strumenti e, soprattutto, una contiguità più puntuale con il consumatore. (Da MARK UP 187)

La prudenza è la "retta norma dell'azione", scrive Tommaso D'Aquino sulla scia di Aristotele. Essa non si confonde
con la timidezza o la paura, né con la doppiezza o la dissimulazione. È detta "auriga virtutum - cocchiere delle virtù": dirige le altre virtù indicando loro regola e misura. È la prudenza che guida immediatamente il giudizio di coscienza.
L'uomo prudente decide e ordina la propria condotta seguendo questo giudizio. Grazie alla virtù della prudenza applichiamo i principi morali ai casi particolari senza sbagliare e superiamo i dubbi sul bene da compiere
e sul male da evitare. Nella filosofia platonica è detta saggezza, ed è la virtù propria dell'anima razionale.

1. Ascolto sì, ma attivo

Ritorniamo sull'ascolto (vedere anche l'editoriale del numero di marzo) perché, per uscire dalla crisi, crediamo servano nuovi strumenti e, soprattutto, una contiguità più puntuale con il consumatore. Carrefour nel suo sito italiano funge ormai da portale. Interessante il sito Bambini-superstar.it per la struttura, l'articolazione e il coraggio di interessare, ricavando preziose informazioni, le mamme su singoli particolari della vita dei figli. La struttura passa dalle rubriche, alle ricette, alle papere, ovviamente dalle promozioni e dal forum. Quest'ultimo ha una segmentazione che spazia dalle chiacchiere a informazioni strutturate, financo legali, passando dai consigli per gli acquisti. Mediamente, dopo qualche giorno di osservazione, sembrano collegati circa 50 utenti contemporaneamente. Lo scopo è quello di costruire la community, apparentemente libera (si può addirittura vendere la casa), senza grandi problemi procedurali, ma, dove, a fianco di un'impostazione light si scorge la griglia di raccolta delle informazioni necessarie all'ascolto. Target principale la donna-mamma, ma anche tutta la famiglia e i loro comportamenti, sogni, bisogni e frustrazioni da cui l'insegna può ricavare informazioni commerciali preziose. Con la sottoscrizione a MyCarrefour avviene la segmentazione per singolo negozio eletto a proprio pdv e all'ascolto dettagliato per singolo utente.

Ikea ha lanciato la denominazione Family e sotto questo sito fa vivere una community. È attivo un blog e sono segnalate una serie di iniziative dei singoli punti di vendita. C'è anche un moderatore-esperto che, oltre a dirimere il traffico, dà risposte di organizzazione degli spazi domestici. Ikea Family è anche segmentato per zone commerciali, ognuna delle quali può vivere autonomamente. Un po' pesante il compilation form per affrontare il quale bisogna spendere un po' di tempo. Qui però l'ascolto è anche favorito da un apposito store, Family, appunto, che dovrebbe avere la funzione di fidelizzare i clienti superando il core business classico dell'insegna svedese, approdando alla comprensione dei comportamenti.

2. Si sbaglia ogni giorno


Tempi di nuovi modelli di acquisto e di consumo, di crisi del format dell'ipermercato, di nuovi modelli di comunicazione e di pricing, di crisi dei modelli interpretativi sui grandi cambiamenti e su quelli più piccoli, di nuovi strumenti di analisi, come quelli dell'ascolto dei bisogni e dei desideri dei consumatori.
Per chi ha pazienza di capire cosa sta succedendo e soprattutto cosa succederà in futuro, proponiamo la lettura di un agile libro scritto da Luc de Brabandere (matematico e filosofo, partner di Boston consulting group) e Anne Mikolajczak consulente in comunicazione. Il titolo è quasi beffardo: “Piccola filosofia dei nostri errori quotidiani”. Se condividerete l'aggettivo dato da noi al titolo, rimarrete senza parole al sottotitolo “Si sbaglia ogni giorno, non è razionale cercare di non sbagliare”. Ma sbaglierete se state cercando una spalla su cui piangere, dell'oggi e del futuro, sorriderete se state cercando di capire origini e passaggi dell'errore. Probabilmente il risultato è conforme alla natura professionale e all'accostamento di due personalità apparentemente così distanti dei due autori (filosofia vs comunicazione) che però è utile soprattutto in questi momenti di passaggio. Utile per chi vuol, appunto, ascoltare e capire, fermarsi di tanto in tanto, come suggeriscono de Brabandere e Mikolajczack, identificare le nostre distorsioni preferite e sviluppare soluzioni per evitare le trappole che i luoghi comuni ci tendono. Le conclusioni di questo piccolo, sofisticato manuale edito da Etas sono alcune raccomandazioni: “Verificare le proprie informazioni e correggerle se necessario, tenere conto dei dati statistici e delle probabilità preliminari, diffidare della propria memoria, prendere una certa distanza, ascoltare chi ha opinioni differenti, distaccarsi dal contesto e dalle circostanze, trarre lezioni dagli eventi passati, obbligarsi a considerare il problema da un'altra angolatura, riformulare domande e proposte…”. I puntini-puntini, sono impensabilmente onesti: si possono appunto riassumere nell'ascolto e nella pratica della prudenza che, oggi, davvero sono obbligatori.

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