B/Open: uno sguardo sul futuro della filiera biologica

Tra gli argomenti al vaglio dei professionisti del settore anche possibili azioni per favorire la domanda e spingere i consumi

Il sistema è chiamato a compiere un salto di qualità per passare da mera produzione per il mercato a organizzazioni strutturate e reti di impresa per lo sviluppo di filiere verticali integrate. Emerge questo e tanto altro dal bilancio di B/Open, rassegna b2b dedicata al bio-food organizzata da Veronafiere. Il settore, sul piano produttivo, è chiamato a raggiungere obiettivi ambiziosi: da un lato incrementare le superfici agricole coltivate in maniera organic dal 17% al 25% entro il 2030, secondo quanto previsto dal Green Deal europeo e dalla strategia Farm to Fork, dall’altro aumentare la produzione del cibo biologico Made in Italy, così da incrementare la domanda interna. Non ultimo e non meno importante l’export dei prodotti bio di qualità dall’Italia. L'obiettivo è di incrementare il flusso di esportazioni che già oggi hanno superato i 3 miliardi di euro.

Nel corso dell'evento sono stati analizzati vari temi per la crescita. Tra gli argomenti al vaglio dei professionisti del settore anche possibili azioni per favorire la domanda e spingere i consumi, soluzioni per aumentare l’innovazione digitale e accompagnare la transizione ecologica. Questi in modo particolare gli elementi chiave su cui costruire il futuro e implementare la competitività.

Le formule da adottare

Dal palco di B/Open sono emerse, da parte dei produttori, varie ipotesi: formule multifunzionali, rotazioni in campo e integrazioni delle filiere come requisiti essenziali per migliorare la redditività e la competitività, ma anche la riduzione degli sprechi all’interno delle catene di approvvigionamento, pianificazioni produttive lungimiranti, procedure più semplici e riduzione della burocrazia come ulteriore spinta alla crescita.

Le dichiarazioni

"Sentivamo la mancanza di uno scenario come questo, perché parlare di prodotti particolari come i nostri richiede un contatto diretto con gli operatori. Speriamo, quindi, che questa sia solo la prima di molte edizioni di B/Open" afferma Lucio Ceccarelli, amministratore delegato di Terre e Tradizioni.

"Due giorni di manifestazione è il tempo perfetto, abbiamo riscontrato una elevata qualità di buyer e di visitatori" aggiunge Laura Zecchini, responsabile comunicazione di Latteria San Pietro di Goito.

"B/Open è stato un ottimo momento di confronto tra operatori di settore in una fiera b2b, che mancava nel settore fieristico" sottolinea Greta Lo Maestro, responsabile marketing di Naturale Bio.

"Un aspetto decisamente importante per noi è che la rassegna di Veronafiere è la prima fiera in Italia dedicata al trade dell’industria biologica" conclude Elena Matticari, responsabile marketing di Joe&co.

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