Baviera-Italia, un amore di mercato che nasce da lontano

Baviera
Per la Baviera, l’Italia è il primo mercato di esportazione in Europa di prodotti alimentari: un legame da consolidare e rafforzare. Preoccupazione per la contingenza

Nell’antica cornice di Palazzo Re Enzo a Bologna si è svolto l’evento “La Baviera incontra la Regione Emilia-Romagna”, un evento dedicato alla scoperta della Baviera e alla sue eccellenze alimentari. In alcuni stand era possibile conoscere e assaggiare le più importanti specialità bavaresi come formaggi, birre, insaccati e vino.

“Siamo qui”, dichiara Michaela Kaniber, Ministra dell'agricoltura della Baviera, “per rafforzare i rapporti con il più importante mercato europeo”.

Da consolidare il vino

I prodotti più venduti in Italia sono formaggi e latticini, manzo e birra. In cambio, la Baviera ottiene dall'Italia frutta e verdura mediterranea, olio d'oliva, pasta, vino e molte altre specialità. Uno degli obiettivo a medio termine è far crescere in Italia anche le vendite del vino della Franconia: quello vinicolo è un settore in cui è ancora netto il vantaggio italiano. Il valore delle esportazioni di prodotti alimentari bavaresi in Italia nel 2021 è stato di 412 milioni di euro per i formaggi, 187 milioni di euro per latte e prodotti lattiero-caseari, 196 milioni di euro per carne e prodotti a base di carne e 113 milioni di euro per la birra. “Da sempre”, prosegue Michaela Kaniber, “siamo esigenti sulla qualità dei nostri prodotti: non ci interessa la produzione di massa, ci interessa la qualità, vogliamo guadagnare la fiducia del consumatore e vogliamo mantenerla nel tempo. Andiamo nel mondo con i nostri prodotti e per questo eseguiamo numerosi controlli di qualità lungo tutta la filera produttiva”.

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Michaela Kaniber, ministro dell'agricoltura della Baviera
Frammentazione distributiva

Dal punto di vista distributivo la Baviera punta a una presenza capillare su tutto il territorio nazionale italiano, obiettivo che trova ancora delle difficoltà nell’eccessiva frammentazione della rete distributiva italiana. “Puntiamo su gdo e horeca”, sottolinea Michaela Kaniber, “ci interessa essere presenti in tutti i canali e dove possibile organizziamo presentazioni di prodotto. La nostra strategia è far conoscere i prodotti bavaresi tutto l’anno; in Italia non basta una singola campagna pubblicitaria, servono attività continue”.

In un contesto globale difficile, non poteva certo mancare un riferimento alla situazione internazionale e all’andamento economico generale. “Siamo di fronte a una crisi mondiale”, sottolinea Michaela Kaniber, “ci saranno sicuramente delle ricadute nei rapporti bilaterali tra Paesi europei e al di fuori dell’Europa. Per fine anno prevediamo in Germania un tasso di inflazione medio dell’8%, e forse anche più alto. I costi di produzione stanno salendo a causa del costo dei foraggi, dei concimi e dell’energia. Per questo stiamo chiedendo al Governo Federale delle agevolazioni per il mondo agricolo come quelle che, per esempio, sono già state riconosciute in Polona come la riduzione dell’Iva e di altre imposte sui beni agroalimentari”.

L'approvvigionamento energetico

“Oggi”, conclude Kaniber, “la nostra principale preoccupazione è l’approvvigionamento energetico: in autunno potremmo avere il razionamento del gas con inevitabili conseguenze sulla filiera alimentare, in particolare sul latte, uno dei nostri prodotti principali. Potremmo essere costretti a ridimensionare o addirittura a interrompere la produzione del latte e dei suoi derivati con una conseguente recessione, disoccupazione e gravi problemi sociali. Perciò questa visita è ancora più importante per rafforzare il legame che da sempre ci unisce all’Italia. Siamo partner storici con un interscambio basato su prodotti diversi ma complementari. Non possiamo rischiare che ogni Stato europeo si concentri solo sui suoi problemi, ormai siamo tutti fortemente interconnessi, così come lo sono la Baviera e l’Italia”.

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