Bollette elettriche, pmi e famiglie risparmieranno 2,7 miliardi

Se non ci fosse stato il miracoloso drop delle quotazioni del greggio (oggi a circa 52 euro, Brent) precipitate dal soglio dei 147.27 toccato l'11 luglio 2008 (top storico intraday), forse non staremmo qui a parlare e scrivere di misure pro risparmio e limabollette. Quelle in particolare che l'attuale Governo ha preso per favorire le pmi, ma anche le famiglie. Le imprese pagheranno nel complesso 910 milioni di euro, mentre per le famiglie il minore esborso ammonterà a 313 milioni: è l'effetto del "tagliabollette" (contenuto nel Decreto Competitività e agli altri provvedimenti attuati) comunicato dal Ministero dello sviluppo economico le cui ulteriori misure impatteranno positivamente per 771 milioni sulle aziende e per 694 milioni sui consumatori. Dunque. risparmi totali per quasi 2,7 miliardi sulla bolletta elettrica, di cui circa 1,7 miliardi a beneficio delle Pmi. Il rimanente miliardo a favore dei consumatori.
Ulteriori riduzioni della spesa deriveranno, oltre che dal pacchetto a favore delle Pmi, da altre misure su componenti regolate della bolletta e da interventi pro concorrenza sul mercato elettrico. Queste misure si aggiungono al risparmio di cui già i consumatori beneficieranno grazie al calo dei prezzi dei combustibili impiegati per la produzione elettrica e di una riduzione del costo del dispacciamento.

Riduzione complessiva della fattura energetica
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas stima che i due fenomeni incideranno sulla spesa di una famiglia tipo (3 kW di potenza impegnata e consumi pari a 2.700 kWh/anno) per circa il 3% nel primo trimestre. Ne deriva uno scenario di riduzione complessiva della fattura energetica, con effetti notevoli a beneficio della competitività delle imprese e dei redditi delle famiglie. La riduzione per le Pmi non energivore è ancora più significativa: su base annua si stima attorno all’8-10% in media, sebbene possano esserci differenze tra impresa e impresa. L’aggiornamento tariffario, definito dall’Authority, tiene quindi conto dei primi effetti delle diverse misure prese da Governo e Parlamento, in particolare con il DL 91/2014 (Decreto Competitività) che indirizza buona parte delle azioni a favore delle Pmi  non energivore, che godono di specifiche agevolazioni, fornite in media tensione  e di quelle in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, categorie finora non interessate da particolari facilitazioni.

Risparmi per quasi 1 milione di imprese
Le misure messe in campo, comprese quelle con effetto una tantum, equivalgono a un risparmio medio di 740 euro su base annua per le 845.000 imprese in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW, e di circa 10.500 euro su base annua per le 100.000 imprese in media tensione non energivore. Considerando che per le Pmi il costo dell’elettricità sia pari a quello definito dall’Autorità per l’applicazione delle agevolazioni alle imprese energivore, i suddetti risparmi corrispondono a una riduzione media percentuale del 8,5% per le imprese in bassa tensione e del 10% per le imprese in media tensione. Il beneficio non sarà cumulabile, a regime, con le agevolazioni attualmente previste a favore delle imprese ad elevata intensità energetica.

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