Bollicine e succhi di frutta, insieme a testa bassa in pubblicità

Beverage - Comunicazione – Un anno di comunicazione prudente che ha visto alcuni segmenti investire con decisione

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1. Frenata decisa da parte
dei brand dell’acqua
minerale
2. Che restano comunque
in prima linea davanti
alle birre

3. Uno sprint anche dai
produttori vinicoli

Scendono complessivamente
del 15% rispetto al 2008 gli investimenti
in advertising del settore
beverage: una contrazione
doppia rispetto a quella del settore
degli alimentari e a quella totale
del mercato largo consumo. Il
confronto condotto per il periodo
gennaio-novembre sui dati utilizzati
dai centri media mostra
per il 2009 un budget complessivo
di 256 milioni di euro contro i 300
milioni di euro investiti nel 2008.
Resta di circa il 30% il peso del
comparto acqua con un investimento
di 78 milioni di euro, ma
con valori rispetto all’anno precedente
in discesa del 25%. Seguono
in termini di incidenza sul totale
investimenti le birre con un budget
che perdendo per strada in un
anno 20 milioni di euro arriva a
novembre a un valore di 39 milioni
e 850.000 euro. Recuperano
terreno tra gli investitori i comparti
bevande gassate (35 milioni
di euro, + 20% rispetto al 2008 ) e
succhi (+32%, 15 milioni di investimento);
in forte calo gli energy e
il segmento spumanti e champagne, mentre il vino complessivamente
passa da investimenti per
16 milioni a 21 milioni di euro.

I contenuti dell'articolo

  • Per emergere nelle difficoltà economico-sociali i brand hanno lavorato sull'affinamento degli stili di comunicazione
  • Media mix
  • Spender
  • Campagne
  • Un target potenziale pari all'1% della popolazione

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