Bottiglie da pet riciclato: arrivano i primi challenge test

Beverage Scenari – Cambia la normativa europea relativa al contatto diretto con le bevande e gli alimenti

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1. Viene data al settore la
possibilità di utilizzare
contenitori ricavati da
plastica ottenuta da
riciclo meccanico
2. È pertanto il momento
degli studi che
valutano i processi di
trattamento e la loro
attitudine a
decontaminare il Pet
da riciclo

Plastica riciclata e contatto
con le bevande, un tema che
per anni ha visto su posizioni
opposte i paladini del riciclo e i
tutori della massima sicurezza
dei consumatori. In assenza
di un’armonizzazione comunitaria
gli Stati membri si sono
comportati in modo alquanto
disomogeneo, finché lo scorso
anno il regolamento 282/2008/
Ce ha chiarito e disciplinato
alcuni aspetti controversi. Il
regolamento contiene disposizioni
speciali volte a garantire
che le materie plastiche, frutto di un riciclo meccanico e utilizzate
per ricavare nuovi imballaggi
primari, siano conformi
ai principi generali della normativa
comunitaria sull’idoneità
dei materiali a contatto
con gli alimenti e alle norme
specifiche sulle materie plastiche usate per il medesimo
scopo. Per poter essere riutilizzata
nel settore alimentare
la plastica riciclata deve provenire
solo da plastica che è stata
immessa per la prima volta in
commercio con la qualifica di
materiale “idoneo al contatto
con alimenti” e il loro processo
di trasformazione deve tener conto dei possibili contaminanti
residui dovuti al precedente
utilizzo proprio e improprio
del materiale.

Ogni impianto destinato a trattare questo tipo di materiale di riciclo deve ottenere una validazione
d’idoneità del processo
impiegato.

La ricerca
Nel comparto beverage si moltiplicano
quindi le ricerche tese
a valutare i processi di trattamento
e la loro attitudine a
decontaminare scaglie di Pet
ricavate da bottiglie che, nella
loro prima vita, contenevano
acque minerali e soft drink.
IRCPack, centro di competenza
e d’eccellenza sul packaging,
ha recentemente comunicato i
risultati di un “challenge test”
volto a dimostrare l’efficacia
del processo di riciclo nell’eliminare
la contaminazione chimica
dalle suddette scaglie.

  La dichiarazione  
  Le modalità di svolgimento del processo e le relative informazioni tecniche (a eccezione dei passaggi identificabili come segreti industriali) sono pubbliche. La dichiarazione di conformità e la tracciabilità dei materiali sono indice del rispetto dei
requisiti d’idoneità. Mentre è volontaria l’indicazione in etichetta che l’imballaggio è ricavato da plastica riciclata. L’autodichiarazione volontaria del contenuto riciclato nei materiali e negli oggetti di plastica riciclata deve essere conforme a
quanto previsto dalla norma Iso 14021:1999 o equivalente. La dichiarazione di conformità deve contenere l’indicazione dell’autorizzazione della lavorazione (n. di registro comunitario) e la dichiarazione che l’azienda ha impostato e implementato un Sistema di qualità e le relative Good Manufacturing Practices, in accordo con il regolamento 2023/2006. L’utilizzatore del materiale riciclato deve dichiarare l’impiego di soli materiali autorizzati, specificando il numero di registro comunitario. Il sistema di qualità deve garantire la capacità del processo di lavorazione di rispettare i requisiti di conformità.
 
     

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