Caffè Mauro pronto ad aprire una rete di flagship store

La torrefazione reggina di proprietà di Capua Investments ha in programma l’apertura di una serie di flagship store partendo da Milano

Capua Investments, la holding che controlla Caffè Mauro, ha nel mirino un progetto retail per dare vita a una rete di flagship store che dovrebbe concretizzarsi dal prossimo anno partendo da Milano. Lo ha recentemente annunciato lo stesso Fabrizio Capua, presidente e amministratore delegato di Caffè Mauro nonché numero uno di Capua Investments. Per la torrefazione reggina ricorre quest’anno il settantesimo anniversario dalla fondazione. “I flagship store ci permetteranno di far vivere ai nostri consumatori un’esperienza immersiva, dal processo di produzione, alla storia dell’azienda e a quel piacere di gustare lentamente una pausa caffè racchiusa nella nostra tostatura lenta”, ha affermato Capua. Dopo Milano, l’espansione retail dovrebbe interessare alcune città europee.

È recente, invece, la riapertura del Bar del Porto di Porto Ercole, il noto locale dell’Argentario ricavato all’inizio degli anni Cinquanta da una grotta dove i pescatori riponevano le reti. Successivamente ribattezzato Bar Miramare e meglio conosciuto come Bar di Lora, fu poi acquisito dal milanese Roberto Properzio che lo riportò al nome originario trasformandolo nel simbolo degli anni d’oro di Porto Ercole. Dopo oltre sei mesi di ristrutturazione voluta dalla nuova proprietà, ovvero Capua Investments, il locale riapre come evoluzione del concept yacht di prestigio ideato da Properzio, che resterà all’interno dell’organizzazione del Bar del Porto come garanzia di quest’evoluzione.

Caffè Mauro fa parte di Capua Investments dal 2008. L’azienda sorge su un’area totale di 40mila metri quadrati ed è attiva con uno stabilimento di 6mila metri inaugurato nel 1997 a Villa San Giovanni. Nel 2018 ha ottenuto 20,3 milioni di ricavi con una quota export del 43% e con Canada e Germania quali principali mercati esteri di destinazione. Caffè Mauro occupa 150 addetti tra diretti e indotto e opera principalmente (60%) nel canale horeca, con le quote residue suddivise tra grande distribuzione e vending.

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