Gruppo Campari, il I semestre 2017 è positivo

Gruppo Campari
Gruppo Campari

Crescita delle attività core, come previsto, e progressiva razionalizzazione delnon-core: con questa ricetta Gruppo Campari chiude un primo semestre positivo, con tutti gli indicatori in crescita e un miglioramento ulteriore tra primo e secondo trimestre. Il 3 agosto 2017 il consiglio di amministrazione di Davide Campari Milano Spa (Reuters CPRI.MI-Bloomberg CPR IM) ha approvato la relazione finanziaria al 30 gugno 2017.

Il semestre di Campari in cifre

Il chief executive officer Bob Kunze-Concewitz rileva andamenti "molto positivi" per tutti gli indicatori sia a livello organico che complessivo, con una accelerazione nel secondo trimestre sia nellevendite che nella profittabilità operativa. Le vendite hanno segnato un +13,5%, variazione organica +6,8%, pari a 844,7 milioni di euro. In positivo a due cifre anche il margine di contribuzione, +15,2%, variazione organica +6,8%, il 40,6% delle vendite. L'Ebitda rettificato è stato di 191,7 milioni di euro, in salita dell'11,5% (+3,4% variazione organica), pari al 22,7% delle vendite. Analogo l'indicatore Ebit rettifficato, 191,7 mio euro, +11,5% la variazione complessiva e +2,9% quella organica, pari al 19,3% delle vendite. L'utile netto del gruppo (rettificato) ammonta a 93,5 milioni di euro (108,6 milioni non rettificato), in salita del 21,1% (+61,7% non rettificato). Sempre Kunze-Concewitz precisa che l'espansione sostenuta della marginalità lorda, dovuta all'andamento positivo delle vendite e al graduale recupero del business dello zucchero ha aiutato a bilanciare il peso degli investimenti pubblicitari, concentrati proprio nel primo semestre dell'anno, e di quelli fibnalizzati al rafforzamento distributivo. "Guardando alla seconda parte dell’anno -aggiunge Bob Kunze-Concewitz- le nostre prospettive rimangono sostanzialmente bilanciate e invariate. Rimaniamo fiduciosi sul conseguimento di una performance positiva nell’anno per i principali indicatori trainata dalla continua sovra performance delle marche a priorità globale e regionale a elevata marginalità. Ci aspettiamo che la marginalità lorda possa continuare a beneficiare del mix favorevole delle vendite".

Scenario internazionale

Bob Kunze-Concewitz offre anche una visione del Gruppo in merito al quadro macroeconomico, definito come "incerto" a causa dell'incertezza del panorama politico in alcune regioni, che potrebbe continuare ad alimentare la volatilità delle principali valute rispetto all'Euro. "Riteniamo che il progressivo rafforzamento dell'Euro nei confronti del dollaro Usa possa determinare un impatto sfavorevole nel secondo semestre", prosegue Kunze-Concewitz, e prevede l'impatto di effetti inflazionistici sui costi delle materie prime nei meercati emergenti, e del rialzo dei prezzi di alcune materie prime come l'agave.

Il secondo semestre

Il secondo semestre di Gruppo Campari sarà favorevolmente influenzato dalla progressima normalizzazione degli investimenti pubblicitari e dei costi di struttura, cui si affiancheranno i vantaggi derivati dalla vendita della sede di Grand Marnier a Parigi, che porta nelle casse del Gruppo 35,3 milioni di euro. Il contributo dell'acquisizione di Grand Marnier è stata pari a 58,9 milioni di euro sulle venditte, 12,4 milioni sull'Ebit rettificato e 14,2 milioni sull'Ebitda rettificato, nel primo semestre. Inoltre verranno ceduti business non core come Sancerre, Carolans e Irish Mist, e alcune attività immobiliari per 228 milioni di euro complessivi (nel 2017), permettendo al gruppo di focalizzarsi maggiormente sui brand a elevata marginalità nei mercati principali, e quindi ridurre l'indebitamento. Il debito finanziario netto del Gruppo Campari al 30 giugno 2017 è di 1.252,8 milioni di euro, in crescita rispetto al debito fissato al 31 dicembre 2016, che era di 1.192,4 milioni di euro, dopo l'acquisizione di Bulldog, il pagamento del dividendo, la cessione del business vinicolo cileno e il cash outflow delle operazioni di liability management.

Le vendite in Usa

Gli Stati Uniti sono il mercato principale del Gruppo Campari, valgono il 27,6% del totale delle vendite e nel primo semestre 2017 hanno registrato una variazione organica positiva del 5%, guidata da Wild Turkey, +14,6%, e dalle speciality italiane in particolare Aperol, +42,1%, e Campari, +15,6%. Un attivo nonostante la flessione di Skyy influenzata dalla forte competitività e dall'andamento negativo dels egmento flavoured vodka. Positive le vendite nele americhe in generale, Brasile, Giamaica, Messico e Argentina. Più 8,1% anche per il Canada, grazie a Forty Creek, Skyy e agli aperitivi Aperol e Campari. Sud Europa, Medio Oriente e Africa sono stabili rispetto al primo semestre 2016.

Le vendite in Italia

Il mercato italiano vale il 23,1% del totale delle vendite del Gruppo e segna una performance organica positiva dell'1,4% dovuta al +3,4% del secondo trimestre, grazie alla Pasqua. Aperol cresce del 10,9%, positivi anche Campari, Braulio, Zedda Piras e la gamma dei soft drink Freedea. Bene anche Sud Europa, Medio Oriente e Africa con la Spagna a guidare i risultati positivi, seguita da Sud Africa e Francia.

Nord, Centro ed Est Europa

Il peso complessivo del mercato europeo del nord, centro ed est è del 18,6% e cresce del 12,6% di cui il 13,8% sono crescita organica, il rimanente cambi e variazione perimetro. La Germania scelde leggermente rispetto al +9,5% dello stesso semestre 2016 e segna +8,3%, però con Aperol al +19,9% e Averna +12,8%. La Russia cresce del 111,7%, tripla cifra in Russia per Mondoro e Cinzano sparkling wine, a doppia cifra per Cinzano vermouth. Il Regno Unito guida la crescita positiva degli altri paesi dell'area con un +39,5% grazie ad Aperol, Campari, i rum giamaicani, Wild Turkey, GlenGrant e Bulldog; seguono Belgio, Polonia e Repubblica Ceca.

I brand, Aperol e Campari

I brand a priorità globale, ovvero il 53,8% del totale, sono cresciuti nelle vendite del 9,2% a livelo organico. Aperol del 22% grazie alle ottime performance in Italia e Germania, i mercati principali, e in quelli ad alto potenziale ovvero Francia, Stati Uniti, Svizzera, Regbo Unito, Spagna, Repubblica Ceca, Cile, Australia, Brasile, Russia e il canale global travel retail. Negativi i risultati di Skyy, -3,6% nonostante gli attivi in Brasile, Canada, Argetina e Cina. Campari cresce del 7,7% trainato dalle vendite in Usa, Francia, Austria, Brasile, Giappone e Giamaica, e dalla forte crescita in Italia.
Tra i brand a priorità regionale, crescono del 2,3% gli amari italiani Averna, Braulio e Cynar, grazie alle vendite di Braulio in Italia e Svizzera, di Averna in Usa e Germania e di Cynar sempre in Usa. Tra i brand a priorità locale Crodino è stabile in Italia, Campari Soda è debole.

La relazione finanziaria completa è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta presso la sede legale del Gruppo Campari e sul meccanismo di stoccaggio 1INFO, www.1Info.it.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome