Cantina Soave tra conti record e nuova denominazione

Cantina di Soave, Cantina di Montecchia, Cantina di Illasi e Terre al Lago sono le quattro cantine che rientrano sotto il cappello Cadis 1898, che ha chiuso il bilancio 2022 con un fatturato di 143,8 milioni, il più alto della storia

Cadis 1898. È la nuova denominazione scelta da Cantina di Soave (Verona), una delle più note cantine enologiche italiane.

Le ragioni della scelta

“È cambiato l’abito, ma di certo non l’anima che da 125 anni ci guida alla ricerca del miglior risultato per i nostri 2.000 soci conferitori e per tutti quei clienti che da anni acquistano le nostre bottiglie”, sottolinea il direttore generale Wolfgang Raifer. Per poi ricordare che il rebranding si inquadra nell’ambito di un’ampia riorganizzazione strategica, che mira a trasmettere maggiore chiarezza e dare visibilità a ogni sito produttivo aziendale.

Cadis 1898 è l’acronimo che riprende le iniziali dello storico nome, accompagnandosi all’anno di fondazione del gruppo: “Un binomio che porta con sé equilibrio tra modernità e storicità”, spiegano dall’azienda. Completamente ridisegnato, il logo ha un’identità grafica più minimale e contemporanea, così come il nuovo sito internet, “fresco e dinamico, efficace nella comunicazione e nella presentazione della grande realtà del gruppo vitivinicolo”.

Quattro cantine associate

Sotto la nuova denominazione trovano spazio le quattro cantine principali: Cantina di Soave, Cantina di Montecchia, Cantina di Illasi e Terre al Lago. “Negli ultimi anni ci siamo accorti di una certa difficoltà dei clienti che si trovavano ad acquistare, ad esempio, una bottiglia di Valpolicella con la dicitura Cantina di Soave -, sottolinea Raifer .. Da qui è nata l’esigenza di essere più specifici e soprattutto di dare risalto ad ogni singola realtà territoriale. Sul mercato ora si troveranno i vini Soave marchiati Cantina di Soave, i Valpolicella di Cantina di Illasi, i Lessini Durello di Cantina di Montecchia di Crosara e i Bardolino e Custoza di Terre al Lago.

Conti record

E a questa volontà di valorizzazione si legano anche gli ottimi risultati del bilancio d’esercizio 2022, chiuso con un fatturato di 143,8 milioni di euro (+ 16 % sul 2021), costituito per il 66 % dal mercato domestico e per il 34 % da quello estero. Tutto ciò nonostante il calo dei volumi del 6 %. I 2.000 soci viticoltori quest’anno hanno visto la liquidazione delle uve salire a 66,5 milioni di euro con una redditività media per ettaro di oltre 10.300 euro. “Questi dati ci incoraggiano ad andare avanti su questa strada, consci che il lavoro da fare è ancora tanto, ma sicuri che in futuro arriveranno nuove soddisfazioni”, conclude Raifer.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome