Carlsberg Italia ha presentato Responsibeerity 2017, la settima edizione del suo bilancio di sostenibilità

Le aree di priorità del bilancio di sostenibilità Carlsberg Italia sono quattro: acqua (ingrediente principale della birra), energia ed emissioni nel processo produttivo; salute e sicurezza di chi produce e distribuisce il prodotto; consumo responsabile. Su tutte queste aree il birrificio di Induno Olona (Va) si  posto obiettivi intermedi al 2022, e il raggiungimenti di nuovi standard di sostenibilità entro il 2030.

Redatto secondo gli standard internazionali GRI G4 e consultabile sul sito internet, il bilancio di sostenibilità 2017 di Carlsberg Italia delinea il profilo della filiale di Carlsberg Breweries A/S, terzo produttore mondiale di birra, fornendo indicatori utili a valutare risultati e orientamenti dell’azienda sotto il profilo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

A questo proposito, Alberto Frausin, amministratore delegato di Carlsberg Italia, commenta: "Qualità e sostenibilità hanno contribuito al rilancio di Carlsberg Italia divenendo parte integrante della nostra cultura aziendale, rendendoci più consapevoli del nostro ruolo verso il territorio e i nostri interlocutori. Essere sostenibili non è più solo una necessità, ma una vera e propria missione anche laddove i nostri sforzi in apparenza hanno un impatto minore".

Un esempio concreto -declinato sul versante produzione e confezionamento- del concetto di sostenibilità per Carlsberg Italia è il sistema di spillatura DraughtMasterTM, fusti in Pet 100% riciclabili che hanno rappresentato il 94% dei volumi di birra in fusto distribuita dall’azienda. In termini d’impatto ambientale misurato nell’intero ciclo di vita del prodotto, questo risultato equivale al mancato rilascio nell’atmosfera di oltre 11.000 tonnellate di anidride carbonica, portando a circa 50.000 tonnellate l’abbattimento delle emissioni di CO2 ottenuto dal 2011 a oggi.

Il bilancio di sostenibilità 2017 adotta come riferimento della rendicontazione i progressi registrati nel perseguimento degli obiettivi fissati da Together Towards ZERO, la strategia di sostenibilità con cui, dal 2017, Carlsberg Group sta contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite e dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

In linea con le indicazioni del Gruppo, Carlsberg Italia si è focalizzata sulle quattro aree di priorità che hanno maggiore impatto sulle attività aziendali:

1 acqua: ingrediente principale della birra;
2 energia ed emissioni nel processo produttivo;
3 salute e sicurezza di chi produce e distribuisce le birre;
4 consumo responsabile.

ACQUA - obiettivo 2030: zero sprechi 

Malgrado un incremento del 6% nella produzione 2017 salita a 1.411.801 ettolitri di birra, Carlsberg Italia ha ridotto del 6% i propri consumi di acqua, fermi a 433.000 metri cubi. Con l’acqua risparmiata nel 2017 sarebbe possibile riempire 11 piscine olimpioniche.

È diminuito anche il consumo specifico di acqua per ettolitro di birra prodotto, passato da 3,5 hl/hl del 2016 a 3,1 hl/hl (-11%).

La maggiore efficienza idrica va ascritta al monitoraggio costante dei consumi, rafforzato con 22 nuovi contatori, su specifiche aree del Birrificio di Induno Olona, letti a cadenza settimanale, che si aggiungono ai 16 i cui dati arrivano direttamente al server di monitoraggio.

Nel 2017 Carlsberg Italia ha gettato le basi per ulteriori progressi nell’uso sostenibile delle risorse idriche in vista del dimezzamento dei consumi d’acqua e dell’azzeramento degli sprechi, pianificati per il 2030.
Ha inoltre concluso i lavori per la rimessa in esercizio del vecchio impianto di depurazione delle acque reflue, fermo dal 2006. Da novembre 2017, le acque depurate vengono conferite direttamente nel fiume Olona, restituendo all’ambiente acqua di una qualità il più possibile vicina a quella prelevata. L’acqua depurata viene impiegata anche per il lavaggio dell’impianto di trattamento dei fanghi, al posto dell’acqua di rete.

È stato inoltre installato un nuovo pastorizzatore flash che, una volta a regime, ridurrà il consumo idrico del 4-5%.

Energia ed emissioni

Nel piano Together Towards ZERO, Carlsberg prevede l’azzeramento delle emissioni dagli impianti produttivi nel 2030, l’utilizzo esclusivo di energia da fonti rinnovabili entro il 2022 e la riduzione del 30% delle emissioni birra-alla-mano nel 2030.

Nel 2017 le emissioni complessive del Birrificio di Induno Olona sono diminuite dell’1,8% rispetto al 2016. Anche quelle specifiche di CO2 sono state ridotte dell’8,6%, scendendo da 3,5 kg/hl a 3,2 kg/hl.

Il consumo totale di energia è lievemente aumentato rispetto al 2016 (+0,4%) per l’incremento di produzione. Gli indicatori per quanto riguarda i consumi specifici, tuttavia, sono positivi: metano -7,6%; energia elettrica -1,2%.

Grazie all’adesione di Carlsberg Group alla coalizione di imprese RE100 e all’accordo per l’approvvigionamento di energia stipulato nel 2016, Carlsberg Italia ha raggiunto in anticipo l’obiettivo del 100% di energia da fonti rinnovabili.

Salute e sicurezza

Nel 2017 il tasso infortuni è stato di 1,7 (nel 2016 era 2,9) con un indice di gravità pari a 33,4 (589,5 nel 2016). Nello specifico, il numero totale di infortuni è calato di oltre il 42%.

Consumo Responsabile 

Nel programma delle giornate di porte aperte nello storico Birrificio di Induno Olona, è stata inserita la visita a un’area dedicata ad attività esperienziali, nella quale i visitatori possono sperimentare gli effetti dell’abuso di alcol grazie a un particolare visore (Beer Goggle) che simula le alterazioni nelle percezioni e nel coordinamento dovute allo stato di ebbrezza. Nel 2017 i visitatori sensibilizzati durante gli Open Day sono stati oltre 5.500 (più del doppio rispetto al 2016).

Analoghe iniziative di sensibilizzazione sono rivolte ai dipendenti della sede di Lainate in occasione del Global beer responsibility day (Gbrd), Giornata mondiale della birra responsabile.

BREVE STORIA DI CARLSBERG

Carlsberg entra nella storia della birra italiana quando, nel 1975, sigla un accordo con uno dei maggiori produttori nazionali, Industrie Poretti, per la produzione e commercializzazione dei due marchi Tuborg e Carlsberg, storiche aziende danesi che si uniscono nel 1970. Negli anni gruppo Carlsberg acquisisce quote di Poretti: nel 1998 il nome dell'azienda italiana viene cambiato in Carlsberg Italia e nel 2002 diviene di proprietà totalmente danese.

Carlsberg Italia oggi produce e commercializza oltre 1,3 milioni di ettolitri di birra a marchi Carlsberg, Tuborg, Birrificio Angelo Poretti, Kronenbourg 1664, Grimbergen, Feldschlösschen e Brooklyn.
Nel 2011 Carlsberg Italia ha avviato una rivoluzione nel mercato della birra, sviluppando e lanciando DraughtMasterTM Modular 20, il nuovo sistema di spillatura che utilizza fusti in Pet al posto dei tradizionali in acciaio e che non utilizza CO2 aggiunta. Sulla spinta di questo progetto Carlsberg Italia ha ottenuto la certificazione ambientale Epd (Environmental product declaration) per le sue birre, prima e unica azienda birraria al mondo.

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