Carni, la filiera scrive una lettera al Governo

di Raffaella Pozzetti

Anche le carni vogliono un tavolo. Dopo mesi di propaganda negativa a danno del settore delle carni, e un sostanziale atteggiamento più difensivo che offensivo da parte del comparto, finalmente le associazioni degli operatori della filiera (Agrinsieme, Assalzoo, Assica, Assocarni, Fiesa, Unaitalia, Uniceb) alzano la testa. Hanno chiesto cioè, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi, l'istituzione di un tavolo permanente di confronto interministeriale con la filiera. Una lettera che mette al centro la situazione di crisi che sta vivendo questo mercato, anche a causa, si legge nel testo “dei continui attacchi mediatici gratuiti ed infondati in particolare ad opera del servizio pubblico nazionale”, soprattutto dopo la pubblicazione di “uno studio, contestatissimo, della Iarc, agenzia internazionale dell'Oms, sui presunti legami tra consumi di carni e insorgenze cancerogene”.
A fronte di questa situazione, le associazioni invitano il premier a creare un gruppo di lavoro che assuma iniziative immediate in termini di equilibrata comunicazione istituzionale al consumatore finale, un intervento articolato e di lungo periodo di educazione alimentare, politiche di rilancio e valorizzazione della qualità della carne italiana e delle produzioni nazionali.
L'ultima lettera fa seguito a una prima missiva, del 20 aprile, inviata al Mipaaf, conseguente all'incontro tenutosi al ministero in data 9 marzo. Focus della lettera del 20 aprile: una serie di proposte da sviluppare in sede ministeriale, nel medio e nel lungo periodo, per promuovere una corretta informazione circa il mondo delle carni presso il consumatore.

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