Il nuovo piano strategico 2020 di Carrefour non contempla solo tagli (-2.400 posti di lavoro in Francia a livello di sede centrale), ma anche recuperi di efficienza sui costi di acquisto e sul flusso logistico (supply chain), investimenti e sviluppi sul fronte marca dell'insegna, potenziamento servizi home delivery/click&collect. Al varo nuove partnership, più bio e certificazioni00

Per realizzare il suo piano strategico 2022 (la cifra ne indica l'orizzonte temporale), il gruppo distributivo guidato da Alexandre Bompard, Pdg (Presidente e direttore generale) di Carrefour, dovrà alleggerire di 2.400 posti di lavoro il personale della sede centrale in Francia: "il piano choc di Carrefour" intitola Les Echos. Ricordiamo che i dipendenti Carrefour nella sola Francia sono più di 115.000. A livello mondiale Carrefour ha 384.000 dipendenti.
In dettaglio, si tratta di "départ volontaire", uscite volontarie e incentivate del personale francese di sede centrale, e sono la prima conseguenza di una strategia concentrata soprattutto, ma non eslcusivamente, sui tagli e sui contenimenti dei costi ad ampio spettro.
Obiettivo principe di Carrefour è rafforzare la sua vocazione multinazionale, multiformat e multicanale, semplificare l'organizzazione, puntare su partenariati privati come quelli con Fnac-Darty, Showroomprivé e la jv con Tencent in Cina.
Dal piano non sono esclusi gli immobili: Carrefour prevede di cedere nei prossimi tre anni asset non strategici per un valore complessivo di circa 500 milioni di euro.

Alexandre Bompard, PDG (Presidente e direttore generale) di Carrefour

Recupero di produttività e competitività
Per puntare sulla crescita e migliorare la competitività dei prezzi, Carrefour prevede di investire 2 miliardi di euro all'anno rafforzando la selettività nell'allocazione delle risorse e nella disciplina finanziaria.
I prodotti con proprio marchio (insegna e/o fantasia) rappresenteranno uno snodo chiave per incrementare la competitività commerciale, con taglio complessivo dei costi equivalente agli investimenti annuali previsti (2 miliardi di euro) a partire dal 2020, e una riduzione della rete ex-Dia pari a 273 punti di vendita.
Carrefour non abdica al business storico: aprirà 2.000 punti di vendita fisici nei prossimi 5 anni e in grandi città, svilupperà il canale cash & carry con 20 nuovi Atacadão all'anno in Brasile, convertirà 16 ipermercati all'insegna Maxi in Argentina, ed espanderà Promocash in Francia già dal 2018.

Universo omnicanale: 5 miliardi di euro nell'eCommerce
Nell'ottica di un gruppo omnichannel, Carrefour prevede un massiccio investimento nel digitale, di circa 2,8 miliardi di euro da qui al 2022, e il lancio, dal 2018, di un'unica piattaforma di vendita in Francia, Carrefour.fr: obiettivo, raggiungere un giro d'affari di 5 miliardi di euro nell'eCommerce alimentare da qui al 2022.
Carrefour sfrutterà il suo patrimonio fisico (brick&mortar) di punti di vendita e strutture intermedie (magazzini e cash) per estendere e rafforzare la sinergia con il digitale.
La consegna a domicilio nell'Esagono sarà estesa a 26 città e il recapito express (entro 1 ora dall'ordine) sarà implementato in 15 centri urbani a partire dal 2018.
Sempre da quest'anno Carrefour attiverà 170 nuovi Drive in Francia migliorando la qualità del servizio grazie allo sviluppo di mezzi logistici automatizzati (piattaforme per la preparazione ordini). Metà dei punti di vendita, a partire dal 2019, funzioneranno anche in modalità Click & Collect.
La gestione delle consegne nell'ultimo miglio sarà velocizzata grazie alla collaborazione con  Stuart, filiale del Gruppo La Poste.

Focus su qualità e servizio nell'alimentare
Per il 2022 si prevede in Francia un milione in più di consumatori di prodotti freschi, con un aumento del giro d'affari dei freschi tradizionali tre volte superiore a quella dei prodotti di generale consumo.
Nel quadro di questa crescente attenzione per il fresco e la qualità del cibo, Carrefour prevede di realizzare ricavi per 5 miliardi di euro nel bio entro il 2022: un terzo di questa cifra proverrà dai prodotti a marca del distributore.
Sempre sull'orizzonte 2020 Carrefour mira all'obiettivo di raggiungere una quota del 20% di approvvigionamento da filiere a insegna.
Previsto già da quest'anno il lancio di un piano agroecologico, la valorizzazione delle produzioni locali con garanzia che prevarranno in alcune zone, e sostegni economici agli agricoltori per passare alla coltivazione biologica.
A questo proposito Carrefour annuncia una partnership con Wwf per finanziare la conversione al bio (e su questo versante si muoverà anche Fondazione Carrefour), e la creazione di un'etichetta specifica Wwf.
Il gruppo distributivo raddoppierà il personale formato sui prodotti freschi e per migliorare la tracciabilità di tutti i prodotti Carrefour sarà ampliata e perfezionata la tecnologia Blockchain.

I quattro passaggi della riduzione costi
Tornando un attimo al capitolo riduzione costi, il piano in questione si articola in 4 passaggi principali:
- Ottimizzazione del costo di acquisto merce con la riduzione del 10% degli assortimenti e il rafforzamento della negoziazione internazionale per incrementare il profitto facendo leva sulla presenza planetaria (oltre 30 paesi) di Carrefour.
- Razionalizzazione acquisti extra-merce (servizi e altro) anche attraverso la ridiscussione dei contratti storici;
- riduzione costi logistici con maggior focus sull'efficienza operativa della supply chain;
- riduzione costi di struttura centrale, con la semplificazione delle sedi.
Le prime tre voci del piano di contenimento costi rappresenterano la fonte principale dei 2 miliardi di euro di risparmi previsti per il 2020.

 

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