Al nuovo sviluppo logistico Casei Gerola Logistics Park, in provincia di Pavia, è stata riconosciuta la certificazione Leed Platinum, con punteggio di 90 punti, massimo riconoscimento tra gli standard globali per gli sviluppi immobiliari eco-compatibili. Il riconoscimento è importante per la logistica in Italia e il comparto allargato, che, negli ultimi anni, si sono posti come principale obbiettivo quello di sostituire i vecchi magazzini con nuovi hub più sostenibili, integrati e in grado di dialogare con il territorio e con ridotto impatto ambientale. Casei Gerola Logistics Park innalza così l'asticella di riferimento delle soluzioni immobiliari eco-compatibili, aumentandone la competizione in termini di qualità, innovazione e performance. Il parco logistico si compone di due unità con Slp di 110.330 mq di Classe A. Il nuovo hub logistico è ubicato in prossimità delle autostrade A7 Milano-Genova e A21 Torino-Brescia, direttamente collegato ai principali capoluoghi del Nord-Ovest. Una location strategica connessa con i più importanti aeroporti e porti nazionali e facilmente accessibile da tutto il Nord Italia grazie anche alle intersezioni con la A4 e A1.

Sfre, società di project & construction management fondata dall'ingegner Filippo Salis, che ne è l'attuale Ceo, specializzata in immobili di logistica e light-industrial, ha ricevuto l’incarico dal committente Invesco per gestire la progettazione integrata, direzione lavori e Bim Management. Engineering 2k ha svolto il ruolo di general contractor, mentre Cbre di project monitoring. La progettazione, basata sul concetto di sviluppo sostenibile, ha posto un focus particolare sulla regolazione locale del benessere degli ambienti, sugli impianti idronici ad energia elettrica, sulla rete duale e sul largo impiego di materiali riciclati. Il fabbisogno di energia elettrica viene compensato sia dai pannelli fotovoltaici sia dalla rete nazionale che deriva da fonti 100% rinnovabili.

Il concetto di sostenibilità per Casei Gerola Logistics Park è stato duplice: rinnovare e creare valore in una parte di territorio ormai da tempo abbandonata e degradata -spiega Caterina Panteghini, project engineer di Sfre-. Attraverso la riqualificazione del sito è stato infatti possibile riaccendere il valore passato e crearne uno nuovo, grazie alle performance tecnologiche dei due nuovi immobili. Le avanguardie sono state il totale riutilizzo dell’acqua piovana per l’irrigazione, la riduzione del consumo di acqua pari a quasi l’80% del fabbisogno annuale, la stipula di contratti di fornitura 100% proveniente da fonti rinnovabili, il miglioramento in termini di efficienza energetica rispetto ai benchmark di riferimento e l’elevata reintegrazione di aree a verde per oltre il 20% del sito. Quello che rende davvero Platinum il progetto è aver raggiunto l’alto traguardo prefissato, e averne accettato la sfida".

Di forte impatto visivo le Green Wall dell’edificio, con arbusti e piante di medie dimensioni, nate da un concetto di compensazione: la possibilità di neutralizzare le emissioni di CO2 generate dalle attività insediate, oltre a rendere la percezione visiva delle facciate più gradevole rispetto alla sola struttura geometrica. Queste quinte verdi sono in grado di ridurre le emissioni di CO2 per una percentuale pari al 20%. Piante, arbusti, cespugli, fiori ed erbe sono di aiuto all’insediamento delle specie, tali da mitigare l’impatto ecologico dell’intervento.

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