Centri commerciali, riaperture nei week end per la ripartenza completa

Centri commerciali riaperture
I centri commerciali hanno perso 56 miliardi di ricavi a causa delle misure restrittive degli ultimi 6 mesi

Le misure restrittive, che da oltre sei mesi impongono la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e pre-festivi, hanno comportato 140 giornate di chiusura e notevoli danni alle imprese del commercio, con perdite sul giro d’affari nell’ordine del
40%
rispetto al 2019 e una conseguente diminuzione del fatturato annuo complessivo stimabile in 56 miliardi di euro. Numeri che mettono a repentaglio la tenuta delle aziende, con il rischio di forti ricadute occupazionali.

Non è la prima volta che le più grandi associazioni del commercio al dettaglio (Ancc-Coop, Ancd-Conad, Confcommercio, Confimprese, Cncc–Consiglio nazionale dei centri commerciali e Federdistribuzione) si uniscono coralmente in appelli al Governo soprattutto per riaprire i centri commerciali anche nei fine settimana e nei pre-festivi. Quest'ultimo appello che riportiamo, riprende e amplia il precedente comunicato di Federdistribuzione e si ricollega idealmente all'appello di Giorgio Santambrogio del febbraio scorso.

In sostanza, le Associazioni del commercio moderno (Ancc-Coop, Ancd-Conad, Confcommercio, Confimprese, Cncc e Federdistribuzione) chiedono la ripresa dell'attività per tutti i punti di vendita presenti in centri, parchi e gallerie commerciali, ripristinando l’apertura anche nei fine settimana, ovviamente nel rispetto dei protocolli di sicurezza.

Per completezza informativa, bisognerebbe aggiungere anche Confesercenti che, pur appartenendo a un'altra parrocchia commerciale (ma il retail lato sensu dovrebbe superare ogni divisione politica in un momento così drammatico per tutti e peggiore anche del 2020), in un'analisi di questi giorni stima in 70.000 le attività commerciali che, senza una decisa inversione di tendenza, potrebbero tirar giù la saracinesca definitivamente nel 2021. "A rischio soprattutto le 35.000 attività nei centri e gallerie commerciali", dice Confesercenti, che chiede che "anche i centri commerciali vengano inseriti nel piano delle riaperture". Ricordiamo che i negozi nei centri commerciali, stando all'ultimo censimento Mark UP 2020-2021, sono 37.149, quindi 35.000 attività a rischio ci sembra un dato un po' eccessivo, ma certamente ci sono già sofferenze all'interno delle gallerie, mai quantificate fino ad oggi.

Misure compensative

Ad aggravare la situazione, va considerato che i ristori economici per le imprese sono stati quasi nulli e inadeguati a coprire le perdite già consolidate. È quindi urgente un’iniezione di liquidità nel sistema per le imprese di tutte le dimensioni, che potrebbe passare anche da uno spostamento temporale delle scadenze fiscali e previdenziali, da un rafforzamento degli strumenti ed una semplificazione delle procedure di accesso al credito agevolato, con tempi rapidi e certi, da una nuova misura sugli affitti, con la previsione del credito di imposta anche per il 2021.

L’auspicio delle associazioni del commercio è che il Governo decida per un cambio di indirizzo e che inserisca, all’interno del programma delle ripartenze, la riapertura dei punti vendita in centri, parchi e gallerie commerciali nei fine settimana.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome