Per il 28% del campione interrogato dalla web research di Savills ci vorrà un anno per il ritorno alla normalità. Per il 18% oltre un anno. Tre su dieci pensano che la normalità tornerà entro fine 2020

I visitatori dei centri commerciali stanno tornando, le gallerie (mall) si stanno "riempiendo di clienti" che, seppur nel rispetto delle attuali norme di distanziamento, mantengono la loro propensione a visitare le grandi destinazioni retail e del tempo libero, e ricominciano ad acquistare. È quanto emerge dai dati di Savills, uno dei principali fornitori globali di servizi immobiliari al mondo, quotato alla Borsa di Londra, relativi ai fatturati dei primi 14 giorni di riapertura (dal 18 al 31 maggio 2020) dopo il lockdown, dei suoi 22 centri commerciali gestiti per un totale di circa 700.000 mq di Gla, dati confrontati con le analoghe evidenze dello scorso anno.

Recupero costante dei visitatori

Per Savills, costante è stato il recupero in termini di flussi di visitatori nelle settimane successive al lockdown: +10% nella seconda settimana di riapertura, +5% nella terza.
I fatturati sono certamente influenzati dalle restrizioni imposte: i despecializzati (-12%) o alcune tipologie di beni per la persona (-19%) non hanno mai sospeso l'attività, mentre gli incassi delle ristorazioni sono crollati del 50% perché, sebbene abbiano potuto riaprire quasi subito, hanno dovuto implementare misure precauzionali impattanti sui volumi generabili; a questo si aggiunga la mancanza di indotto generato dalle attività del tempo libero (leisure), che continuano a rimanere chiuse.

Savills ha condotto un’indagine web rivolta a tenant e clienti dei centri commerciali gestiti durante il lockdown (ora in fase di aggiornamento a distanza di 2 mesi dalla riapertura).
"Le aspettative in termini di recupero da parte degli operatori commerciali prevedono una ripresa con tempi medio lunghi -commenta Maddalena Panu, Head of Research di Savills - e circa il 40% dei tenant si aspettano, alla riapertura dei mall, performance in termini di fatturato inferiori di oltre il 20% rispetto al periodo pre-covid".

Un terzo dei tenant ritiene che si tornerà alla normalità per fine anno, mentre il 28% prevede il permanere di una situazione anomala per circa un anno.
"Siamo però convinti -aggiunge Panu- che sia prematuro fare una valutazione definitiva sul comparto, in quanto l’impatto economico della pandemia, in particolare sui consumi, è ancora incerto e destinato a ulteriori evoluzioni nel corso dei prossimi mesi".

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