Chicago tappa obbligatoria per il food italiano

Gli opinionisti di Mark Up (da Mark Up n. 264)

Il cosiddetto “Made in Italy” agroalimentare negli ultimi anni si è rivelato uno dei settori più forti e dinamici per quanto riguarda l’export. Gli Stati Uniti, e in particolare il Midwest, rappresentano un’area di mercato con ampi spazi di inserimento e sviluppo per le aziende italiane. Più della metà dei quasi 13 milioni di abitanti dell’Illinois vive nella grande area metropolitana di Chicago. La Città di Chicago ha una popolazione di 2.851.268 abitanti e circa il 7% della popolazione è italoamericano, tra i primi cinque gruppi etnici della Città. Molti italoamericani sono diventati ceto medio aprendo i propri piccoli ristoranti, pizzerie, o altre attività legate al cibo: la nostra cucina è fortemente legata alla cultura della città, tant’è che ad esempio, le più grandi catene alimentari e panetterie di Chicago sono italiane. Se sulla costa pacifica i consumatori preferiscono i negozi di alimentari a matrice naturale, nel Sud e nel Midwest la tendenza è il supermercato e l’ipermercato. Tra le catene di supermercati rilevanti a Chicago, certamente sono da menzionare i Mariano’s, i Tony’s Fresh Markets, I Caputo’s Fresh Markets, Valli Produce, per citare alcuni supermercati indipendenti, ovviamente, ci sono poi le catene nazionali, come Whole Foods, Walmart, Trader Joe’s. Mi sembra del tutto evidente che la forte presenza italiana ha fatto sì, che l’apprezzamento del nostro cibo, sia particolarmente sentito, e questo è il motivo per il quale anno dopo anno, direi mese dopo mese, sempre di più lo Stato dell’Illinois e quindi Chicago, diventano a mio avviso, una tappa obbligatoria per le aziende del food business Italiano che intendono esportare in Usa.

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