Clai anticipa a Marca un grande progetto in vista della Pasqua a favore della Comunità di Sant’Egidio e presenta il nuovo direttore commerciale

Clai, la cooperativa agroalimentare imolese, ha un posizionamento costruito in sessant'anni di attività, che punta su fattori produttivi al centro dell'attuale domanda di cibo, e salumi in particolare, come la carne 100% italiana, la sicurezza alimentare e quindi il controllo qualità, l’esperienza, la cura nella gestione della filiera e la valorizzazione del territorio. La base sociale di Clai è costituita da soci allevatori, famiglie impegnate nell’allevamento di suini e bovini da carne, e da soci lavoratori, inseriti in vari ruoli nell’impresa. “Un esempio di gestione partecipata, unico nel panorama dell’industria agroalimentare europea, che permette di valorizzare al meglio i prodotti grazie a una lavorazione artigianale di alto profilo” aggiunge Pietro D’Angeli, direttore generale di Clai.

Clai, nuove iniziative solidali e new entry manageriali
Pietro D'Angeli, direttore generale Clai

L'attività zootecnica e produttiva ingloba anche il terreno delle iniziative solidali: come la collaborazione con Banco Alimentare che ha permesso di distribuire 200.000 pasti alle persone più in difficoltà; e all’interno della cooperativa imolese si sta già lavorando a un nuovo progetto che accompagni l’ingresso nel periodo pasquale, che vedrà protagonista la Corallina, il tradizionale salame pasquale nato a Norcia, diffuso ormai in tutto il Lazio. Con ogni acquisto di salame Corallina Clai si contribuisce a sostenere la Comunità di Sant’Egidio. Per rafforzare questo progetto solidale sono previsti interventi promozionali sul territorio e attività ad hoc sui canali social di Clai, valorizzate dalla partecipazione dello Chef Max Mariola.

Clai punta anche sui prodotti per le private label. “Il numero di retailer che ci chiedono di collaborare è in costante crescita –spiega Pietro D’Angeli-. Questo premia gli sforzi che abbiamo sostenuto negli ultimi mesi per non arretrare di un centimetro sul tema della qualità, anche a fronte di richieste pressanti del mercato: carne italiana al 100%, gestione della filiera, lunghe stagionature, l’expertise dei nostri operatori. Se questo impegno ha comportato la rinuncia a qualche fornitura, non è un problema. Andiamo avanti nel nostro programma di sviluppo soltanto con partner che condividono il senso del nostro percorso orientato alla qualità”.

Siamo molto rigorosi nel selezionare i possibili partner con cui avviare partnership, anche nel campo del private label – prosegue D’Angeli – si deve instaurare una connessione umana e valoriale reciproca, che vada oltre il mero scambio economico-produttivo. Per questo motivo ci piace accogliere i rappresentanti delle diverse aziende nel nostro stabilimento di Imola per far toccare con mano la particolare attenzione alle metodologie di lavoro che adottiamo e l’impegno sui fronti di ricerca, innovazione, sicurezza e sostenibilità umana e ambientale”.

Gruppo Clai, 60 anni di esperienza al servizio della filiera italianaLa cornice dell'edizione 2022 di Marca a Bologna Fiere, fornisce a Clai anche l'occasione di presentare al mercato Gian Luca Bergonzoli, nuovo direttore commerciale del Gruppo. “Il ruolo che vado a ricoprire è carico di responsabilità -commenta Bergonzoli-. Farò di tutto per contribuire concretamente al progetto di crescita in Italia che Clai sta portando avanti con successo in questi anni”. Un progetto di crescita sostenuto anche grazie al programma di qualità e gli oltre 10.000 controlli interni ed esterni da parte di laboratori accreditati.

Fra le tendenze del mercato agroalimentare che si possono ricavare dalle novità di Clai, spiccano i prodotti da suini nati e allevati in Italia, con stagionatura lenta (di almeno 120 giorni, come nel caso del nuovo guanciale stagionato), con pochi ingredienti, senza conservanti. Molto richieste anche le specialità del territorio d’origine emiliano-romagnola (ma non solo: il gusto per il prodotto tipico-locale valorizza tutte le regioni italiane) come il salame contadino, il campagnolo o la salsiccia passita. A questa tendenza si affianca la richiesta di salumi naturali light con un contenuto di grassi inferiore -nel caso di Bella Festa Light- del 50% rispetto a un tradizionale salame Milano.

 

 

 

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