Coin al lavoro per il risanamento. Atteso ritorno alla redditività nel 2026

Coin cede proprietà dell'immobile di Roma
Nell'incontro al ministero per il Made in Italy, l'azienda si è impegnata a salvaguardare l'occupazione nel piano di risanamento 2025

Avanti con un approccio che tenga conto delle posizioni sindacali in ottica di un risanamento da completare nel 2025, in modo da tornare poi alla redditività l’anno successivo. È l’impegno preso da Coin al termine del tavolo di crisi che si è tenuto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza non solo dei vertici aziendali, ma anche di rappresentanti del ministero, della Regione Veneto e delle organizzazioni sindacali nazionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

Superare la crisi con chiusura di pdv e difesa dell’occupazione

Il gruppo veneto punta ad assicurare continuità al business e tutela dell’occupazione per i 1.331 lavoratori. Il piano industriale è incentrato su tre pilastri: l’ottimizzazione dei punti vendita, attraverso una migliore gestione degli spazi, la revisione del mix merceologico e il miglioramento del servizio tramite un maggior presidio del personale negli store.

Su proposta del ministero, si è poi impegnata a non prendere azioni unilaterali, avviando un confronto già da subito con le parti sindacali per l’implementazione delle azioni industriali ritenute più idonee. Il gruppo ha infine confermato che sono in corso interlocuzioni attive con possibili investitori al fine di realizzare le strategie di risanamento.

Le parti torneranno a incontrarsi il prossimo 4 febbraio, con il ministero che si impegna a monitorare lo stato di avanzamento delle trattative sindacali.

Le tappe della crisi

Per capire come si è arrivati a questo punto occorre fare un passo indietro. Nel giugno scorso, Coin ha fatto accesso a un percorso di composizione negoziata della crisi, ottenendo – con la convalida del Tribunale delle Imprese di Venezia - l’applicazione di misure protettive sul suo patrimonio e cautelari finalizzate ad inibire l’escussione di garanzie rilasciate per obbligazioni correlate al business caratteristico. Quindi il management, guidato dall'amministratore delegato Matteo Cosmi, sta mettendo a punto il piano di risanamento e rilancio dell'azienda. Secondo quanto previsto dal piano, dopo un 2025 di transizione, utile per mettere a terra tutte le azioni indispensabili per riportare la società in sicurezza, il 2026 sarà l’anno del ritorno alla redditività.

Le chiusure previste

Nel perimetro del nuovo piano, Coin ha individuato 7 department store strutturalmente in perdita da molti anni, e senza potenzialità future in termini di profitti: i negozi di Roma Lunghezza, Roma Bufalotta, San Donà di Piave, Sesto Fiorentino, Vicenza, Latina, e Milano City Life verranno quindi chiusi entro fine del 2025. In parallelo, investirà negli altri store per renderli adeguati all’offerta commerciale. I dipendenti interessati dalle chiusure saranno ricollocati;

La composizione negoziata è già stata prorogata, mentre nei prossimi giorni la società attende con fiducia il provvedimento da parte del Tribunale delle Imprese di Venezia per un'ulteriore estensione delle misure protettive e cautelari.

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