Coin, nuovi fondi per i piani di rilancio

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Al via il piano di rilancio, con 21 milioni da nuovi investitori e attuali azionisti di Coin. Resta l'incertezza delle chiusure dei punti di vendita

Coin trova nuova finanza per supportare i piani di rilancio. Con un aumento di capitale da 21,2 milioni di euro il department store dell’abbigliamento, beauty e home decoration dovrebbe riuscire a garantire la continuità del business. L’annuncio arriva in occasione del tavolo di crisi tenutosi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il tavolo si è reso necessario a seguito della condizione di difficoltà finanziaria in cui si è trovata l’azienda e dal successivo avvio della procedura di composizione negoziata. L’incontro, presieduto dai tecnici del Mimit, è stato partecipato da rappresentanti dell’insegna e dalle organizzazioni di categoria.

I nuovi finanziatori di Coin

I vertici di Coin hanno comunicato di aver ricevuto offerte vincolanti per la sottoscrizione di un aumento di capitale di 21,2 milioni di euro. Gli investitori, come riporta il Corriere della Sera, sono Mira srl (riconducibile a Marco Marchi, fondatore di Liu Jo e azionista ed ex presidente dal 2019 al 2024 di Coin) e Sagitta sgr (che fa capo al gruppo Arrow global), che aveva acquisito circa il 70% dei crediti di Coin. Presenti anche, in via residuale, gli attuali azionisti di Coin, Red Navy (riconducibile a Stefano Beraldo, ad di Ovs), Joral Investment (di Jonathan Kafri) e Hi-Dec Edizioni (di Enzo De Gasperi).

Coin: ecco le direttrici del rilancio

La nuova liquidità, ha sottolineato l'azienda, permetterà proseguire con il piano di risanamento, incentrato sulla valorizzazione e ottimizzazione dei punti di vendita, una revisione del mix merceologico e un miglioramento del servizio tramite un maggior presidio negli store del personale. Riporta Italia Oggi che il rilancio di Coin avrà tre direttrici: la riorganizzazione del marchio proprio (possibile anche un cambio di nome di alcune linee di prodotto), la rinegoziazione con i fornitori e la revisione degli accordi immobiliari. Salvaguardati così anche 1.390 posti di lavoro. Fra loro, i 92 dipendenti degli store che cesseranno le attività saranno riassorbiti in altri negozi del gruppo.

Il punto sulle chiusure dei punti di vendita

L’accento del piano di risanamento è sull’ottimizzazione dei punti vendita. Già annunciata la chiusura di sette negozi, Grugliasco (Torino), Roma Lunghezza, Roma Bufalotta, Latina, Vicenza, San Donà di Piave (Venezia), Sesto Fiorentino e Milano City Life). E se i 92 lavoratori degli store citati verranno riassorbiti, come accennato sopra, rimangono incertezze legate alla negoziazione dei canoni di locazione degli store a insegna Coin di Firenze, Bologna e Roma Termini, però, comunica Uiltucs (Unione italiana lavoratori turismo commercio servizi). Il sindacato comunica anche che il mese di gennaio per il department store ha registrando risultati non in linea con le attese, dovuti principalmente alla carenza di merce e difficoltà dei partner, alcuni dei quali stanno, anche in queste ore, liberando gli spazi occupati all’interno dei negozi, in alcuni casi, riferisce la società, immotivatamente.

Questioni immobiliari

Sempre in termini di cessioni, nella primavera del 2024 Milano Finanza aveva parlato della possibile cessione da parte della proprietà del palazzo di Milano in Piazza Cinque Giornate dove è una delle sedi milanesi di Coin. Il retailer è dentro come affittuario e vorrebbe rimanere indipendentemente dal passaggio di proprietà, comunicava il quotidiano finanziario.

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