L'anno della pandemia sembra aver rappresentato una svolta in quanto a consapevolezza sull'importanza della digitalizzazione per le pmi del commercio e distribuzione. Questo, almeno, quanto emerge dall'indagine condotta sui propri clienti italiani da Qonto, servizio finanziario interamente digitale per imprese e professionisti.
Complessivamente, le aziende intervistate sembrano infatti essere consapevoli dell’importanza della digitalizzazione e di dover investire sul fronte: la perdita di competitività (39%) e la perdita di ricavi (31%) sono gli svantaggi più menzionati in caso di ritardo sul tema. Oltre il 70% si è detto pronto ad abbracciare un cambiamento significativo nel corso dell’anno.
Nel 2020, il 38% del campione ha investito oltre il 10% del budget nell’adozione e implementazione di servizi e strumenti digitali e promette di fare lo stesso nel 2021. Se, inoltre, nel 2020 l’8% del campione ha dichiarato investimenti in digitalizzazione pari a zero, nell’anno in corso la percentuale che dichiara che farà lo stesso cala sotto il 2%.
La metà delle aziende del settore commercio/distribuzione, comunque, si assegna un voto alto nella scala di auto-valutazione digitale. Nello specifico, il 71% dichiara che l’utilizzo dei servizi digitali per la propria attività è importante e che questi sono sempre preferiti (dal 31% delle imprese) o molto impiegati (dal 40%).
Nella quotidianità aziendale predominano piattaforme di eCommerce (52%), servizi di marketing e pubblicità (45%) e soprattutto di servizi digitali finanziari (60%), preferiti a quelli tradizionali quasi nell’80% dei casi per risparmio di tempo nella gestione (questo per il 67% delle imprese supera le 2 ore settimanali). Secondo la ricerca il comparto, composto perlopiù da aziende molto giovani (il 56% sotto i 5 anni di anzianità) è tra quelli che più di tutti ha subito un’accelerazione digitale negli ultimi 12 mesi.