Pugliese, Conad: accompagnare l’Italia verso un futuro migliore

È il mantra che caratterizza le scelte di Conad nel 2021 e nel prossimo futuro, in uno scenario di sfide per la modernizzazione del sistema e visioni di lungo periodo, sostenute da numeri solidi di fatturato e di patrimonio e scelte coerenti

Gli indicatori macroeconomici prospettano un cambiamento di scenario tale da imporre un cambio totale nell'approccio: fare previsioni è quasi impossibile, bisogna abituarsi a navigare a vista aspettandosi incidenti come il Covid o, in questo momento, l'inflazione. Così esordisce l'amministratore delegato Francesco Pugliese alla conferenza stampa di fine anno di Conad, prima di esporre i numeri del 2021 e le strategie per i prossimi 3 anni. Lo scenario complesso non impedisce la programmazione a lungo termine, anzi, come sottolineerà esponendo i dati, è proprio la scelta di avere una visione lunga quella che ha permesso a Conad di conquistare la leadership della gdo italiana.

Conad nel 2021

Il fatturato 2021 di 16,9 miliardi di euro conferma la leadership di Conad nella gdo italiana, +6% rispetto al 2020, +3% a parità di rete, una crescita superiore alla media del mercato soprattutto grazie al +11% degli Spazio Conad (mentre la crescita media di mercato per queste superfici si attesta allo 1,7%). Per la modernizzazione della rete Conad investirà da qui al 2023 1,8 miliardi di euro. Le strategie di lungo termine hanno permesso a Conad di raddoppiare in 15 anni le proprie dimensioni. "Questi risultati Conad li ha ottenuti sotto un'unica insegna - sottolinea Pugliese - non come centrale d'acquisto. Il valore da leggere è quello nella relazione con il consumatore, non con la centrale. Per Conad nel 2021 la previsione di crescita è allineata al 2020, +6%. Dal 2007 Conad è sempre stata in crescita, negli anni cattivi come in quelli buoni, portando valore e solidità alla crescita". Il patrimonio netto aggregato è arrivato a 3 miliardi di euro dagli 1,8 del 2008, permettendo così di programmare nuove acquisizioni; la mdd è arrivata al 31%, quota che colloca Conad nel 2021 a livelli europei. "A questo patrimonio va aggiunto quello dei soci - precisa Pugliese - che vale almeno altri 1,2 miliardi. La distribuzione alimentare è tra i pochi comparti in crescita nel Paese, siamo quelli che pagano più tasse, il 4° employer tra i soggetti privati, con i nostri 70.000 collaboratori, e il primo del commercio. Ma va difeso il lavoro, non il posto di lavoro, ovvero vanno difese le imprese che possono continuare a crescere".

Lo scenario italiano

La criticità principale evidenziata da Pugliese è l'inflazione. L'Istat la fissa all'1,8%, ma,  secondo le previsioni, nel 2022 supererà il 2%, e questa sarebbe già una soglia critica anche se, secondo Pugliese, si tratterebbe ancora di "inflazione sana" fino al 3%. "L'inflazione preoccupa soprattutto nella prima parte del 2022 -dice Pugliese- quando ci aspettiamo un valore pari al 4,7%. L'onda lunga del Covid ha confermato la polarizzazione dei consumi e ha portato la tendenza a rimanere a casa e a preparare a casa. Quindi si conferma la vivacità del segmento premium ma con attenzione ad ambiente, salute e benessere".

Risultato? Le aspettative per il Natale che "sarà buono come quello del 2020, la vera preoccupazione oggi è per la Pasqua, proprio a causa dell'inflazione". Un quadro che richiede rapporti diversi con l'industria, a partire da quella di marca.

Fornitori e inflazione

Il problema dell'aumento dei prezzi legato alla scarsità delle materie prime è quello che farà alzare l'inflazione nella prima parte del 2022. La domanda vera che gdo e idm devono affrontare, secondo Pugliese, è: sarà strutturale o di breve periodo? E quanto durerà? "Industria e distribuzione, ciascuno deve fare la propria parte - prosegue Pugliese - ma va preservato il potere d'acquisto dei consumatori, perché aumentare i prezzi farebbe perdere tutti: rischia di portare tutti alla deriva, bloccando i consumi. È il momento di fare le cose per bene, ascoltare la gente, monitorare attentamente la situazione da vicino ed essere pronti a cambiare in maniera veloce. Sono anche convinto che l'inflazione si blocca bloccando chi ne approfitta. E se c'è qualcuno che pensa di approfittarne... non lavorerà con Conad, perché saremo ancora più attenti e rigorosi nelle scelte dei fornitori con i quali lavorare".

Il fronte istituzionale: Confcommercio e la rappresentanza

"La gdo non può perdere l'occasione del Pnrr: bisogna pensare alla modernizzazione del settore. Da parte nostra, a questo scopo abbiamo stanziato investimenti importanti pari a 1,8 mld nostri. Ma serve altro: è tempo di essere uniti e noi, come movimento e come leader, vogliamo dare il nostro contributo nella riorganizzazione di tutto il settore anche  aderendo a Confcommercio, il cui primo obiettivo è la volontà di costruire un panorama comune e di valore".

Questo significa lavorare insieme su aspetti comuni come la produttività e la fiscalità, i temi su cui a Pugliese sono state date le deleghe come vicepresidente di Confcommercio. "Va difeso il lavoro, non il posto di lavoro, per avere imprese sane che sappiano crearne di nuovo. Questo vuol dire lavorare su questi temi pensando alle imprese, rispetto al cuneo fiscale, ma anche ai dipendenti riducendo le tassazioni sul lavoro. In questo senso, l'ingresso in Confcommercio rientra nella volontà di avere un peso effettivo nelle scelte."

Anzi Pugliese auspica una semplificazione della rappresentanza riducendo le sigle a vantaggio di una maggiore collaborazione a difesa degli interessi trasversali, superiori a quelli individuali.

Ambizioni, il piano di investimenti

"Questo settore necessita di ammodernamento -commenta Pugliese- Nel 2020 si è parlato tanto di prossimità, ma ora perde a due cifre quello che aveva guadagnato durante la fase del lockdown. La prossimità in Italia è scadente". Tra i punti deboli sui quali intervenire con un ripensamento che vada incontro alle esigenze dei consumatori, location per location, c'è dunque la prossimità, insieme alle grandi superfici con gli assortimenti non food. Qualcosa si è già visto con Spazio Conad, ma di evoluzione che abbraccia in modo nuovo l'omnicanalità ha parlato Francesco Avanzini qui. Si tratta di 1,8 miliardi in tre anni, tra rete e formazione del personale, sfruttando l'occasione del pnrr. Tra i punti deboli della gdo c'è la produttività ancora troppo bassa, su questa sfida Conad sta già lavorando. "L'occasione del pnrr non va persa, ci vuole coraggio per non cadere nell'immobilismo -dice Pugliese-. Per la gdo significa modernizzare la rete e andare verso una trasformazione sostenibile. Siamo contenti del 2021 ma non felici. Possiamo fare meglio e di più per accompagnare l'Italia versi un futuro migliore". Concretamente significa che Conad sostiene le associazioni di categoria e investe nei tre pilastri di infrastrutture, digitale e sostenibilità.

 

 

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