Conad: strategia in quattro key factor

ECONOMIA & ANALISI – Private label, advertising, export e sviluppo rete. E una presenza sul territorio in grado di incidere sulla società civile (da MARKUP 222)

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La persona, “l'io” e il “noi”: sono questi i valori sottolineati da Conad, che, in occasione dell'assemblea che ha ratificato il bilancio 2012, nel corso di una tavola rotonda con un economista, Vincenzo Perrone, un teologo, Vito Mancuso, un sociologo, Vanni Codeluppi, e con il presidente di Legacoop Emilia Romagna, Paolo Cattabiani, insieme al direttore generale di Conad Francesco Pugliese. L'idea che Conad porta avanti, sottolineata dal più recente payoff di insegna, “persone oltre alle cose”, è che la distintività del gruppo si fonda sulla spinta di imprenditori capaci di coniugare “l'io” dell'interesse economico con il “noi” della cooperativa, nella convinzione che radicamento sul territorio e politiche di prezzo indirizzate al sostegno del reddito delle famiglie siano anche strumenti per ridurre le disuguaglianze e “stare meglio tutti”. E l'intento annunciato da Conad è di spingere l'acceleratore su queste convinzioni: se prima i cooperatori si erano messi insieme per difendersi dalle “controparti” - grossisti e grandi imprese industriali - e per aiutare chi era messo peggio, ora l'intento è di essere un soggetto che operando nel proprio territorio sia in grado di influenzare i processi che nel territorio avvengono.

Buoni numeri
Il sistema Conad è strutturato su diversi livelli: otto grandi cooperative a cui fanno capo i soci imprenditori che gestiscono i punti di vendita e il Consorzio nazionale, centrale di servizio e marketing cui fanno capo le attività del sistema, prima tra tutte la gestione del prodotto a marchio. Complessivamente il fatturato si è attestato a 10.907 milioni €, con un aumento del 7,3% dovuto anche alle acquisizioni di 20 punti vendita Lombardini in Sardegna, 43 ex Rewe e 31 ex Pellicano di Comprabene. Conad si attesta all'11,3% di quota di mercato, in aumento sul 2011 (10,6%) alle spalle di Coop, ma aumenta la sua incidenza sia nel canale supermercati, dove si piazza al primo posto con un 17,9% che nel canale libero servizio con il 14,6%. Punto di forza, la produttività del punto vendita, 6.150 euro a metro quadrato contro i 5.400 della media di mercato, pur con una dimensione media del punto di vendita più bassa, 575 mq.
Il Consorzio registra buoni risultati nella gestione della marca commerciale: le vendite dei prodotti Conad (2.711 referenze) sono cresciute nel 2012 del 17 per cento rispetto all'anno precedente e hanno prodotto 2,2 miliardi di fatturato. La quota di private label cresce più del mercato: 25,5% contro il 18,3% del totale Italia. Il Consorzio inoltre gestisce la partita “pubblicità” e nel 2012 ha investito 34 milioni di euro, il 3% in più sul 2011.
Cresce inoltre l'export in Europa, grazie alla presenza in Coopernic, per 50 milioni € di fatturato in prodotti alimentari tutti italiani venduti nella rete Leclerc, Coop Suisse e Rewe Austria, con un trend di crescita del 20% sul 2011.
Infine lo sviluppo: nel 2013 sono previste apertura per 91mila metri quadri di superficie di vendita con 240 milioni euro di investimento, superando così la cifra prevista dal piano di investimenti 2012-14 che aveva stanziato 770 milioni. Lo sviluppo avverrà soprattutto tramite acquisizioni. Per quanto riguarda la politica promozionale, è previsto il rafforzamento dell'iniziativa “bassi e fissi” con 106 prodotti proposti a prezzi scontati. Sul versante delle iniziative di solidarietà, infine, va segnalato il sostegno al progetto “un cuore nuovo” dell'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma e la distribuzione di prodotti ai poveri della Comunità di Sant'Egidio.■

Allegati

222_Conad_strategie

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