Conapi chiude il bilancio all’insegna dello sviluppo

Da gennaio il brand Melizia ha visto entrare dodici nuovi clienti della Gdo (600 punti di vendita) e in otto anni ha triplicato i volumi, confermandosi il terzo brand più venduto del mercato in Italia

Conferma per il numero dei soci (300) e per quello degli alveari (circa 100mila, di cui il 45% bio) e sviluppo dei marchi propri, con Mielizia che da gennaio ha visto entrare dodici nuovi clienti della Gdo (600 punti di vendita) e in otto anni ha triplicato i volumi, confermandosi il terzo brand più venduto del mercato in Italia in un panorama di calo generalizzato del mercato del miele (-8,4% a volume).

Sono i numeri principali del bilancio 2021/2022 di Conapi, filiera di riferimento di miele convenzionale e biologico in Italia (nonché prima realtà d’Europa), che ha messo a segno un giro d’affari di 23 milioni di euro.

Cambio al vertice

Il bilancio, votato all’unanimità, segna il termine del mandato di lungo corso di Diego Pagani, presidente uscente, che per sua volontà ha scelto di non ricandidarsi.

Il nuovo consiglio di amministrazione è composto da undici consiglieri; Mario Martino, Davide Mele, Savino Petruzzelli, Rosario Stagnitta, Nicola Tieri, Filippo Travaglia, consigliere esterno, a cui si aggiungono i consiglieri di prima nomina Stefano Farnetani, Matteo Federici e Carlo Turturiello. Nella prima seduta tenutasi immediatamente dopo l’assemblea generale (la 43esima dalla sua fondazione, che ha visto la partecipazione di 600 apicoltori), il board ha eletto presidente Giorgio Baracani, già vicepresidente e indicato alla carica di vicepresidente Giovanni Guido.

Baracani, 52 anni, emiliano di Castelguelfo - Bologna, è socio della cooperativa dal 1998, gestisce un’azienda che conta circa 400 alveari in produzione sul territorio bolognese ed è a parziale conduzione nomade in Emilia-Romagna, Marche e Friuli.

Contesto negativo

L’annata apistica 2021 è destinata a entrare nelle cronache del settore come la più critica degli ultimi decenni, con alcuni raccolti a -70% rispetto agli anni precedenti. Lo scorso anno sono stati conferiti 12mila quintali contro i circa 20.400 del 2020 (- 40%): il risultato peggiore a memoria di apicoltore. La stagione 2022, che si sta concludendo con gli ultimi conferimenti, si profila migliore, anche se siamo comunque lontani dai volumi del decennio precedente. I raccolti primaverili di acacia e agrumi sono stati decisamente migliori, così come il castagno, mentre la siccità estiva ha determinato un aggravamento della carenza di millefiori, già presente negli anni scorsi.

Confermata anche la crescita della brand awareness, che anche grazie anche alla maggiore distribuzione e ai costanti investimenti in comunicazione segna un +49% di notorietà totale dal 2018 al 2021.

“Accolgo questa presidenza in un periodo molto complesso, segnato da una riduzione cronica delle produzioni che mettono in grave difficoltà le aziende socie e quindi le famiglie degli oltre seicento apicoltori che fanno riferimento a Conapi”, sottolinea in una nota Giorgio Baracani, neopresidente Conapi. “Tuttavia sono molto soddisfatto di un’assemblea particolarmente partecipata, che ha consentito un proficuo confronto, anche in vista delle prossime scelte che ci attendono. Credo che rivederci finalmente in presenza, dopo due anni di pandemia, sia stato importante per confrontarci e condividere le preoccupazioni ma anche le speranze e i progetti futuri”, conclude.

 

 

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