Secondo l’Osservatorio Confimprese-EY, il primo semestre 2021 chiude con un pesante -44% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia del 2019

Migliora l’andamento dei consumi nel mese di giugno 2021 rispetto allo stesso mese 2019, anche se la variazione rimane negativa a doppia cifra (-19%) ma con un guadagno di 8 punti percentuali rispetto a maggio 2021, che aveva chiuso a -27% vs stesso mese 2019.

L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato analizza i dati di giugno 2021 sullo stesso mese 2019 e traccia il consuntivo del primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo pre-pandemia del 2019, che chiude con un pesante -44%, in linea con il 2020.

Nel mese di giugno 2021 vs giugno 2019 il non food, complici anche gli ottimi risultati di librerie e arredamento, registra un’ottima performance di vendite e chiude per la prima volta dall’inizio della pandemia a +3% vs 2019. In recupero di 28 punti percentuali rispetto al mese di giugno anche la ristorazione a -20,3% rispetto a giugno 2019. Nessun miglioramento, invece, sul fronte abbigliamento e accessori, che rispetto a maggio perde un punto e registra ancora un pesante -23%, dovuto anche al mancato decollo dei saldi.

Tra i canali di vendita il travel conferma l'andamento fortemente (-63%). I centri commerciali sono in leggero recupero e chiudono a giugno a -18% (era -33% in maggio 2021 vs maggio 2019), gli outlet a -11%. Peggiorano le high street (-28%), stabili le altre località (-17%).

TREND PER AREE

Le aree geografiche mostrano andamenti similari nel mese di giugno 2021 vs giugno 2019. Il Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) chiude a -13% in recupero rispetto al mese precedente (-17%) e si conferma l’area con i migliori risultati. Le aree Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) e Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) sono le peggiori -22%, si discosta di poco l’area Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) a -19%.

Mario Maiocchi, Confimprese

"Il primo semestre 2021 chiude con un pesante -44% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia del 2019 e in linea con il 2020 -commenta Mario Maiocchi, direttore centro studi retail Confimprese-. Ciò fa presagire che, indipendentemente dall’andamento dei prossimi mesi, anche il 2021 è destinato a chiudere con bilanci molto difficili per le aziende retail. Sempre nel semestre 2021 vs 2019 il canale travel rimane il più problematico a -68% mentre centri commerciali e outlet, a causa delle chiusure forzate durante i weekend, con -49% vedono dimezzate le vendite rispetto al 2019. I dati delle prime settimane di luglio continuano a mostrare una carenza di flussi sui centri commerciali tra -20% e -30% indicando un trend di ripresa lenta. Da sottolineare il calo di abbigliamento e accessori, che nel semestre lascia sul terreno -44%, dovuto anche alla partenza negativa dei saldi estivi con una contrazione delle vendite nei primi 9 giorni di luglio di oltre il -10% rispetto al 2019. Un trend che ha un impatto importante sui bilanci aziendali e implica probabili giacenze di invenduto a fine stagione”.

Dunque, se l’analisi del mese di giugno su giugno 2019 rivela una situazione di parziale recupero, non altrettanto si può dire dei risultati del primo semestre, che mostrano l’incertezza del mercato, sui cui permane la ripresa della variante delta.

Paolo Lobetti Bodoni

“Anche se osserviamo un mese di giugno ancora in sofferenza rispetto al 2019 a -19% -aggiunge Paolo Lobetti Bodoni, consulting market leader di EY in Italia- è comunque in linea con il costante miglioramento a cui stiamo assistendo a partire dal mese scorso. Rispetto alla situazione post pandemica di giugno 2020, si rileva un miglioramento dell’11% che ci proietta dunque in un’estate con trend migliori rispetto all’anno scorso. È inoltre importante notare la vivacità del settore non food con valori simili al 2019 che ci dimostra come i consumi si siano indirizzati su altre categorie rispetto al passato, privilegiando la cultura e l’arredamento. Seppure in termini relativi, la ristorazione registra trend migliori dell’abbigliamento, anche se presenta un gap maggiore da colmare sul progressivo anno. A conferma del fatto che lo smart working influenzi ancora i flussi di acquisto, osserviamo che i centri commerciali e gli outlet registrano trend migliori rispetto ai centri cittadini”.

Analisi principali regioni

 Anche nel mese di giugno 2021 vs giugno 2019 l’Umbria si conferma la regione in testa per andamento negativo con una flessione del -24%. La seguono 2 regioni a pari merito, Toscana ed Emilia-Romagna (-23%). Le Marche chiudono a -23%, Lazio -22%, Veneto -21% e Lombardia -20% Sotto il 20% e dunque con perdite più contenute troviamo Liguria (-19%), Friuli-Venezia Giulia (-18%), Sicilia e Sardegna (entrambe -17%) e il Trentino-Alto AdigeCampania e Piemonte registrano -16%, Abruzzo -14%. Calabria (-8%) e Puglia (-6%) confermano il migliore andamento dell’area Sud rispetto alle altre.

Analisi per città

Nell’analisi per città nel periodo giugno 2021 vs giugno 2019 sul podio delle peggiori troviamo le città di Firenze -43% e Milano -36% seguite da Bologna -35%, segnale che la ripresa avviene a un ritmo ancora lento per questi poli d’eccellenza universitari e turistici. Subito dietro troviamo Venezia -32% Napoli -30%Risultati ancora negativi per Roma -27%, Genova -24% e Torino-22%. Seppure con segno meno, Palermo -16% rispecchia l’andamento migliore tra le città.

Andamento Province

Nell’analisi per province nel mese di giugno 2021 su giugno 2019, Firenze segna -32%, seguita da Bologna (-31%) e Venezia (-30%). Risultati migliori registrano Milano (-26%), Genova Roma (-25%), Como (-22%) e Torino (-20%). In miglioramento anchePadova Catania (-19%), Napoli Varese (-18%), Palermo e Brescia (-16%), Verona Monza Brianza (-15%), seguite da Novara -12%. Con valori al di sotto di 10 punti percentuali, pertanto non distanti dai dati del medesimo periodo del 2019, Bari riflette il migliore andamento della Puglia con -4%, mentre Bergamo e Caserta registrano -9%.

 

 

 

 

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