Confimprese: arrivano nuovi marchi e insegne fra i soci
Confimprese ha dato il via al confronto parlamentare con un tavolo sul retail, a cui partecipano esponenti di diversi partiti politici

Confimprese ha dato il via al confronto parlamentare con un tavolo sul retail, a cui partecipano gli esponenti di diversi partiti politici con l’obiettivo di costruire un dialogo costante sulle principali tematiche inerenti al retail, un settore cruciale per l'economia italiana che senza cibo-cultura e appunto il retail -che è trasversale ai primi due- non potrebbe reggersi sulle (gracili) gambine del suo Pil. Il retail ha dei numeri quasi da paura: fatturato di 445 miliardi di euro, 3,4 milioni di occupati e 1,2 milioni di imprese attive (dati Censis-Confimprese). Ricordiamo, a proposito di occupazione, che dopo quello dei metalmeccanici, il CCNL Commercio è il secondo a livello nazionale per numero di addetti.

Fra i tanti i temi che saranno trattati per il futuro del settore, spiccano la flessibilità sul lavoro, la decontribuzione e quindi il problema del cuneo fiscale,la concorrenza tra on line e offline, la sostenibilità, il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr.

"La politica ha la responsabilità di rendere il nostro Paese più efficiente attraverso lo snellimento della burocrazia e la formulazione di leggi più chiare, anche perché l’attuale scenario, aggravato dall’aumento dall’inflazione, dal costo delle materie prime e dal conflitto in Ucraina, pone seri dubbi su una ripresa a breve termine del retail" ha commentato Mario Resca, presidente Confimprese, a margine del tavolo di lavoro.

Il problema della buro-obesità, con tutte le sue ritardanti patologiche conseguenze sull'agilità della macchina economica, è esploso negli ultimi 40 anni. Non è stato risolto, anche se non sono mancati tentativi. Ritorna d'attualità ora che il tema energia e fonti alternative (anche tradizionali) al gas russo sono all'ordine del giorno.

A fine marzo, Mario Resca aveva già avvisato sull'allontanamento delle prospettive di recupero del livello dei consumi. "Il perdurare degli effetti dell’emergenza sanitaria e il clima di sfiducia conseguente all’avvio del conflitto Russia-Ucraina rendono necessari ulteriori sostegni al retail per affrontare il calo dei fatturati pari a -20% in febbraio 2022 vs 2020 secondo i dati del centro studi Confimprese. Abbiamo urgente necessità di norme rapide che si adattino a uno scenario che muta in continuazione. Confimprese chiede il blocco degli aumenti Istat sui canoni di locazione per gli immobili commerciali, la proroga delle misure di credito agevolato incrementando le garanzie Mediocredito o Sace e innalzando da 7 a 15 anni la durata, la proroga dei finanziamenti in essere di almeno 6 mesi".

I risultati dell’Osservatorio permanente Confimprese-EY, che misura l’andamento dei consumi di mercato di marzo 2022 su marzo 2019 nei settori abbigliamento e accessori, food&beverage (ristorazione servita, quick service e bar) e non food (retail cosmetica, arredamento, servizi, cultura), confermano il calo delle vendite nel mese di marzo 2022, che chiude a -19,3% rispetto a marzo 2019, anno pre-pandemia. Il trend peggiore è per abbigliamento/accessori (-31,3%). Continua il recupero della ristorazione -8,7%, mentre il retail non food scende a -8,7%.

Il travel recupera pur chiudendo negativamente (-18,6%) dopo due anni di crisi. Perdono terreno i centri commerciali -25,8% e le high street -27%. La prossimità conferma le mutate abitudini d’acquisto dei consumatori con una flessione contenuta a -7,9%.

 

 

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