Consumi: segnali di ripresa

Giugno e luglio fanno registrare due segni positivi consecutivi nei consumi: è la prima volta in un anno e mezzo. Lo segnala l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC)

Consumi in crescita a giugno e a luglio per la prima volta dopo un anno e mezzo. I due segni positivi, sia in termini congiunturali sia nel confronto con gli analoghi periodi del 2008, sono stati registrati dall'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) che segnala, in particolare, a luglio 2009 un incremento dello 0,5% in termini tendenziali e dello 0,2% rispetto a giugno, mese che ha parimenti mostrato una variazione congiunturale positiva (+0,6%).

Il risultato, importante al di là della esiguità degli impulsi registrati, potrebbe segnalare il superamento della fase più negativa del ciclo e l'inizio di una debole ripresa.

Le telecomunicazioni trainano

Va detto che l'evoluzione nella crescita dei consumi è stata determinata in gran parte dai beni e servizi per la mobilità e le comunicazioni (vedi tab. 1). Ma il dato di luglio 2009, pur positivo, evidenzia una tendenza al ridimensionamento dei tassi di crescita, determinata in larga parte da una minore dinamicità della componente relativa ai servizi.

Per quanto riguarda gli altri settori, i beni e servizi ricreativi hanno registrato, dopo un lungo periodo negativo, una moderata tendenza alla crescita (+0,4%) con andamenti positivi per i giochi pubblici, i servizi ricreativi e l'acquisto di Cd e di supporti per la registrazione di suoni e immagini. Continua invece il momento di crisi per i servizi di ristorazione e alloggio i quali anche a luglio registrano una diminuzione in termini tendenziali (-0,9%). Tende al miglioramento la domanda di beni e servizi per la mobilità, grazie soprattutto alla richiesta di autovetture da parte di privati.

Dopo un lungo periodo di crescita, lieve battuta d'arresto a luglio invece per la domanda per beni e servizi per la cura della persona, dopo il modesto incremento di giugno.

In flessione anche gli acquisti di articoli d'abbigliamento e calzature (-2,6%): evidentemente i saldi estivi non sono riusciti a rivitalizzare un segmento da tempo in difficoltà.
Ulteriore decremento (-0,4% rispetto all'analogo mese del 2008) anche per un altro comparto in crisi, quello dei beni e servizi per la casa.

Infine, un dato importante e rilevatore: la domanda delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, per luglio 2009 si stima essere in contrazione del 3,1% dei volumi acquistati. Un dato che obbliga a interpretare con la massima cautela i dati, certamente positivi, del bimestre giugno-luglio 2009.

Sul fronte dei prezzi relativi al paniere dei beni e servizi che compongono l'ICC, anche nel mese di luglio, si segnala una tendenza al ridimensionamento (-1,6%), evoluzione che pur interessando in misura molto accentuata i beni (-2,3%) ha riguardato anche i servizi (-0,3%) .

Intanto aumenta la fiducia

Invitano a un cauto ottimismo anche i segnali positivi delle indagini che misurano il clima di fiducia delle famiglie. L'ultima, relativa al mese di agosto, segnala ancora una crescita, tanto da arrivare a riportare il livello di fiducia ai dati di inizio 2007. A questo si è associato, sempre ad agosto, un contenuto miglioramento del clima di fiducia anche sul versante delle imprese manifatturiere e dei servizi, mentre per il commercio si è riscontrato un arretramento.

Elementi di stabilizzazione del ciclo economico, sia pure non univoci, sembrano provenire dai risultati dell'indagine rapida di Confindustria di luglio 2009. La produzione industriale ha registrato crescita zero in termini congiunturali a cui si è associato un contenuto decremento degli ordinativi (-0,5%).

La ripresa vera solo nel 2010

Un po' presto insomma per stappare le bottiglie di champagne. Guardando a una visone più globale, secondo l'Fmi (Fondo monetario internazionale) il gruppo dei paesi ad economie avanzate dovranno aspettare, per una ripresa significativa, fino alla seconda metà del 2010. Per contro l'economia globale lascerà sul terreno in questo 2009 ancora l'1,4%, mentre per il prossimo anno si prevede una crescita del 2,5%. Anche l'agenzia Deloitte prevede una ripresa, variabile da paese a paese e che potrebbe portare all'emergere di un nuovo assetto economico, con la Cina che prende il posti degli Usa come riferimento e stimolo per la crescita economica globale.


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

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