Coop Lombardia espone storie di quotidiana sopravvivenza

La mostra di Coop Lombardia al Castello Sforzesco di Milano è un racconto visivo (oltre che una testimonianza positiva) che si articola in 50 ritratti di grande formato, scattate dalla fotografa e documentarista milanese Silvia Amodio

Dura fino al 19 giugno 2018 la mostra fotografica promossa da Coop Lombardia, dal titolo "io ero, sono, sarò", che racconta il percorso di un gruppo di donne fortunate sopravvissute al tumore al seno. Le fotografie sono di Silvia Amodio. La mostra è visibile nella Sala Panoramica del Castello Sforzesco.

L’autrice
Silvia Amodio è fotografa, giornalista e documentarista milanese. Nel suo lavoro coniuga etica ed estetica per affrontare temi complessi come la diffusione dell’Aids in Sudafrica, la pedofilia clericale, i bambini lavoratori in Perù, l’albinismo e la malnutrizione in Burkina Faso.

Collabora con numerosi periodici e le sue fotografie sono apparse sulle principali riviste di settore. Ha esposto in Francia, Inghilterra, Italia, Olanda, Spagna, Stati Uniti.

Secondo gli ultimi dati di Airtum-Associazione italiana registri tumori, nel 2017 si sono ammalate di tumore alla mammella 50.000 donne e 500 uomini. E se un tempo la fascia di età più a rischio era compresa tra 40 e 60 anni, oggi la forbice si è allargata fino a raggiungere ragazze di 18 e signore oltre gli 80.

"Un giorno si sono presentate in sede un piccolo gruppo di donne. Le loro, purtroppo, erano storie comuni, che ci hanno ricordato quelle di amici, parenti o conoscenti. Abbiamo sentito il bisogno di fare qualcosa, di raccogliere queste testimonianze insieme a quelle di altre donne che hanno vissuto la stessa esperienza - commenta Alfredo De Bellis, vicepresidente vicario di Coop Lombardia -. La mostra è composta da 50 fotografie di grande formato, 49 donne (e un uomo) con solo un velo sul corpo, che descrivono in maniera elegante, originale e onesta la ferita e le storie di chi si è misurato con il dolore della scoperta e la fatica delle cure, ma anche di chi ha colto l'opportunità di rimettersi in gioco, ripensare a come prendersi cura di sé e trovare il coraggio di realizzare un sogno.  Gli scatti raccontano con grazia la lotta e la speranza, ma soprattutto il traguardo di una rinascita. I colori tenui e garbati e la delicatezza della fotografia ci rivelano l'anima e la forza di queste splendide donne. Chi ha deciso di partecipare al progetto lo ha fatto per celebrare la vita".

La mostra sarà accompagnata da un catalogo (a cura di Terre di mezzo Editore) che conterrà tutti i 50 scatti realizzati corredati dalle rispettive storie e da una serie di interventi scientifici e istituzionali. Tra loro anche il racconto di un uomo.

A firmare la prefazione è il fotografo Giovanni Gastel che descrive così il lavoro di Silvia Amodio: "La leggerezza del suo racconto è sempre vicina alla poesia. Il suo impegno su temi importanti e profondi non le impedisce di filtrarli attraverso la sua splendida freschezza di linguaggio. E questo porta verso una visione positiva del tema trattato".

L'anteprima a Ibiza
Nel settembre 2017 le fotografie sono state esposte in una galleria d’arte a Ibiza, dove Silvia Amodio è stata raggiunta, in un coinvolgente e unico viaggio collettivo, da alcune delle donne che hanno partecipato al progetto e che hanno visto per la prima volta esposte le foto di sé velate. In questa occasione è stato realizzato un toccante documentario che racconta il percorso di alcune delle protagoniste. Un viaggio fisico ma anche metaforico, un’occasione per confidare “lontano da casa” la propria storia e le proprie emozioni.

 

 

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