Coop punta all’efficienza preservando i valori cooperativi

Una strategia per portare tutte le coop a generare ricchezza e redditività, pur continuando un lavoro etico (e costoso) sulla tutela della filiera, tra qualità, trasparenza e legalità

Necessario riportare le cooperative a pareggio, come sottolinea Stefano Bassi, presidente Ancc-Coop nel corso della presentazione del Rapporto Coop 2018. La strategia per raggiungere l'obiettivo, però, punta a non sacrificare quelli che sono i tratti distintivi dell'identità cooperativa, a partire dalle numerose iniziative su una filiera trasparente ed etica (come nel caso di lavoro nero e caporalato, due temi caldi).

"Siamo una cooperativa e abbiamo una nostra specificità che non segue le logiche delle Spa. Questo va tenuto conto parlando di redditività. La nostra struttura di proprietà e i nostri obiettivi economici non sono quelli delle società di capitali", ribadisce Bassi, che aggiunge: "Siamo favorevoli ad aumentare le garanzie ai risparmiatori".

Per quanto riguarda il prestito, "registriamo una tendenza ordinata alla riduzione. Obiettivo: tutte le cooperative in maniera diversa stanno lavorando affinché la gestione caratteristiche torni a essere generatore di ricchezza".

Se da un lato, dunque, si guarda a una maggiore efficienza che implica anche "un confronto con i sindacati", come evidenzia Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, "non compreremo sottocosto, continueremo a pagare il giusto gli agricoltori, continueremo con il contratto integrativo... come guadagneremo? Lavorando sulla consapevolezza del consumatore: beni buoni al prezzo giusto". Il riferimento è appunto anche al lavoro di qualità e tutela sulla filiera dei prodotti.

"Vogliamo cambiare il mercato -continua Pedroni- garantendo prodotti sicuri ed etici per tutti, non solo per le nicchie di mercato".

 

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