Così cambiano i consumi degli italiani. Parola di Coop

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La lunga stagione della recessione, ma non solo. Il Rapporto Coop 2016 offre uno spaccato dei cambiamenti avvenuti sul fronte dei consumi nel nostro Paese che trae origine nella situazione di persistente incertezza economica, ma anche in un’evoluzione dei gusti e delle preferenze per molti versi epocale.

di Luigi Dell'Olio

Il Rapporto Coop 2016 offre uno spaccato dei cambiamenti avvenuti sul fronte dei consumi nel nostro Paese che trae origine nella situazione di persistente incertezza economica, ma anche in un’evoluzione dei gusti e delle preferenze per molti versi epocale. Ecco alcuni elementi significativi. Schermata 2016-09-08 alle 18.59.01

La spinta della tecnologia.  Il dossier del gigante della gdo parla senza giri di parole di “nuovi italiani” a indicare quanto sono cambiati in questi ultimi anni gli stili di consumo. L’allungamento dell’età media modifica le priorità, così come la crescita delle disuguaglianze, ma non mancano le novità positive, a cominciare da una crescente attenzione verso le tecnologie e l’ambiente. Lo smartphone è il vero compagno di vita con 15 milioni venduti nell’ultimo anno (+16% sul 2014).  Internet e i suoi servizi sono fonte di consumi gratuiti e certo perciò così praticati: in questo modo si è dissolto circa il 2% della spesa ovvero 20 miliardi di euro e una famiglia può arrivare a risparmiare fino a 1.400 euro all’anno.

Comportamenti virtuosi. Quanto ai consumi alimentari, tra gli italiani resta elevata l’attenzione agli ingredienti e all’impatto sulla salute. Non è un caso allora se siamo i più magri d’Europa. Mangiamo di meno in quantità, ma sempre più global (si veda l’impennata del carrello etnico + 8% nel primo semestre 2016). I cibi sono sempre più light e si afferma lo stile alimentare “clean”. Qualche esempio? La riscoperta di ingredienti antichi, a lungo trascurati come lo zenzero, la quinoa e la curcuma, che registrano vendite in crescita. Schermata 2016-09-08 alle 19.00.27

Intanto nel Paese si fa strada l’economia della condivisione, con il 5% di nostri connazionali che usa abitualmente piattaforme di questo tipo e un interesse diffuso a conoscere i loro meccanismi.

Le sfide per la gdo. Di fronte a tanti cambiamenti le imprese si mostrano in affanno e la grande distribuzione non fa difetto: solo gli specializzati in grado di colpire target individuali di consumatori, è la conclusione, ottengono soddisfazioni economiche.

 

La versione integrale del Rapporto Coop 2016 è visionabile e scaricabile su http://www.italiani-coop.it/

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