Cosmetica e detergenza: la classifica Cerved delle imprese

30 imprese nel periodo 2015-2020 hanno aumentato i ricavi e il fatturato del 14% in media contro l’intero settore fermo a +1,7%. Il ruolo di trasformazione digitale e della business continuity

Francesco Oldani | @oldani_f

L’impatto sugli economics generati dalla pandemia ha modificato la chiusura dei conti delle imprese nel quinquennio 2015-2020 in tutti settori. Secondo le previsioni di Cerved che analizzano la dinamica dei fatturati reali (al netto dell’inflazione), il comparto cosmetica e detergenza ha risentito meno della crisi Covid rispetto all’intera economia privata italiana. I dati medi indicano un calo del 5,7% (-8,4% medio). Tuttavia, nel 2021 il rimbalzo non è stato sufficiente a sanare le perdite dell’anno precedente (+2,9%).
La ripresa del comparto è ostacolata dai fatti contingenti: in primis l’aumento dei prezzi dei carburanti e delle materie prime che ha generato l’aumento dell’inflazione. A ciò si aggiunge la situazione geopolitica in divenire che potrebbe frenare la ripresa del comparto anche nel prossimo biennio 2022-2023. Nello scenario in cui la congiuntura economica dovesse migliorare entro la fine del 2022 (scenario base), il comparto subirà comunque un rallentamento del recupero, sia quest’anno (0,3%) sia nel 2023 (1%). Nello scenario pessimistico che prevede il perpetuarsi dell’instabilità, la cosmetica e la detergenza rischiano una nuova contrazione dei fatturati (-0,6% tra 2022 e 2021; -0,3% tra 2023 e 2022). In nessun caso il settore tornerebbe, nel 2023 ai livelli precrisi del 2019 (base: -1,7%; worst - 4%).

Dinamiche di posizione

Analizzando i dati di bilancio emerge il ranking seguente: in prima posizione troviamo Farcoderma che opera nella fabbricazione di prodotti per toletta. L’impresa ha incrementato il fatturato del 37% passando da 2,5 milioni euro del 2015 a 12 milioni euro del 2020. Al secondo posto Filo Bianco che opera anch’essa nella fabbricazione di prodotti per toletta: ha incrementato il fatturato del 27,5% passando da 3,1 milioni di euro del 2015 a 10,8 milioni di euro del 2020. In terza posizione si posiziona Italchimica, player attivo nella fabbricazione di saponi, detergenti che ha incrementato il fatturato del 27,2% passando da 27,8 milioni di euro del 2015 a 92,6 milioni di euro del 2020.
Nella top 30 sono presenti altre realtà importanti del settore come Coswell la quale ha incrementato il fatturato del 7,3% passando da 96,6 milioni di euro nel 2015 a 137,3 milioni di euro nel 2020; quindi Antica Erboristeria, la quale ha incrementato il fatturato del 9,2% passando da 7,5 milioni di euro del 2015 a 11,7 milioni di euro del 2020; Conter (Tesori d’Oriente), con una crescita di fatturato del 4% passando da 165 milioni di euro del 2015 a 201,7 milioni di euro del 2020; importante che la performance di L.Manetti-H.Roberts con un incremento di fatturato del 2,5% passando da 290,7 milioni di euro del 2015 a 328,4 milioni di euro del 2020. Tutti player operativi nel settore della fabbricazione di prodotti per toletta.

Osservando i dati del 2019 emerge la forza dell’impatto del biennio pandemico. Un fattore di mitigazione della crisi è il livello di trasformazione digitale delle imprese che ha garantito la business continuity.

1 Fabbricazione di prodotti per toletta: profumi, cosmetici, saponi e simili - 2 Fabbricazione di saponi, detergenti e di agenti organici tensioattivi (esclusi i prodotti per toeletta) - 3 Fabbricazione di saponi e detergenti, di prodotti per la pulizia e la lucidatura, di profumi e cosmetici - 4 Fabbricazione di saponi e detergenti, di prodotti per la pulizia e la lucidatura. Fonte: Cerved
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