In crescita la mobile enterprise in Italia

Il 63% delle imprese utilizza business app. I risultati in un convegno organizzato da Risorsa

La diffusione delle soluzioni mobile per l’impresa si va ad affermare progressivamente grazie a fattori favorevoli e intrinseci. In prima istanza, con le applicazioni mobile il potenziale di efficientamento di processi e operation è tangibile e immediato; inoltre gli investimenti sono ridotti e accessibili e, soprattutto, gli utenti non necessitano di particolare formazione, grazie a uno skill maturato nell’utilizzo personale di smartphone e tablet. La penetrazione delle business app è differente rispetto alle varie aree aziendali: al primo posto in termini di adozione vi è la forza vendita dove le mobile app di sales force automation sono utilizzate dal 37% delle grandi imprese italiane.

I dati sull’utilizzo delle applicazioni mobile nell’impresa sono stati presentati al convegno “Dalla carta alla Mobility Enterprise” dello scorso 17 ottobre, organizzato dal Gruppo Risorsa, software house attiva da 30 anni nel settore delle soluzioni per la sales force automation.

L’impatto delle mobile app è stato illustrato da una ricerca presentata da Paolo Catti, fondatore di P4I (Partners4Innovation) e cofondatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. La ricerca mette in evidenza che l’automazione dei processi di vendita può incrementare le performance del 25%. Le grandi aziende in Italia hanno da tempo introdotto soluzioni mobile mentre le Pmi sono indietro nell’adozione. Il format del convegno prevedeva, oltre ad un’introduzione di carattere accademico, una tavola rotonda di importanti player di diversi settori industriali. I lavori sono stati introdotti da Giorgio Maffei, fondatore di Risorsa che ha spiegato come la digital transformation applicata alla forza vendita stia progressivamente cambiando il ruolo del venditore, da piazzista a figura di consulente di vendita. La forza vendita è l’interfaccia con il mercato ed è il soggetto che può raccogliere le informazioni nel punto di vendita.

La tavola rotonda moderata da Cristina Lazzati direttore di Mark Up e Gdoweek, ha presentato le esperienze sul tema di Lavazza, Bolton Group, Lindt & Sprungli e Recarlo.
Guido Civati di Lavazza ha esposto il progetto Perfect Store che consente alla forza vendita di monitorare il punto di vendita in termini di esposizione delle merci. Con le applicazioni mobile sono codificate tutte le informazioni commerciali con fotografie geolacalizzate e condivise, in alcune circostanze, con il retailer. Per Lavazza la sfida è l’internazionalizzazione e i dati raccolti sono finalizzati a migliorare le performance di vendita.
L’esperienza di Lindt & Sprugli raccontata da Stefano Turati passa per la scansione dello scaffale. L’acquisizione dei dati permette all’azienda di intervenire nel punto di vendita per correggere eventuali anomalie in tempo reale. I parametri monitorati sono diversi tra cui le promozioni, la presenza a scaffale e l’utilizzo di volantini o altri supporti promozionali concordati. Bolton Group, per voce di Gianluca Ceruti, ha generato delle best practices utili in diversi contesti grazie ai dati raccolti dalla forza vendita attraverso le applicazioni mobili.
Oltre il largo consumo c’è anche l’esperienza di Recarlo, descritta dal vicepresidente Paolo Re. Recarlo opera nel canale gioielleria multimarca. La relazione con il canale è migliorata grazie allo sviluppo di cataloghi in grado di rappresentare efficacemente i prodotti e di veicolare in maniera più coerente i messaggi ed i valori aziendali.

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