Crescono gli impieghi bancari per l’innovazione nella gdo

Credem (Credito Emiliano Spa) è un gruppo bancario privato fondato nel 1910. Nato grazie dall’iniziativa di imprenditori reggiani con il nome di Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia, attualmente può contare su una rete di vendita presente in 19 regioni con oltre 600 sportelli e 42 centri imprese in tutta in Italia. In oltre 100 anni di storia Credem ha raggiunto una posizione di vertice nel panorama bancario posizionandosi tra i primi 10 gruppi bancari quotati in Italia con circa 5.600 dipendenti e società specializzate. Una delle caratteristiche della banca fin dalla sua fondazione è la personalizzazione del servizio frutto di analisi sui soggetti imprenditoriali attraverso consulenti che consentono di mettere in atto strategie finanziare per lo sviluppo di progetti specifici. Il raggio d’azione sulle imprese comprende tradizionalmente il settore agricolo, manifatturiero e commerciale e imprese di ogni dimensione, dalle pmi alle aziende internazionalizzate.

I numeri dell’attività sono eloquenti in termini di impieghi erogati: nel 2014, a fronte di un calo del sistema bancario del 1,8%, Credem ha incrementato l’erogazione del 7,9%. Un trend confermato nei primi mesi del 2015 con un +6,6% anno su anno. In tempi di credit crunch i risultati quantitativi inducono riflessioni importanti circa il rapporto tra banche e imprese: a fronte di un incremento degli impieghi emerge una solidità finanziaria importante come dimostrano gli stress test della Bce nei quali Credem ha conseguito il punteggio migliore del sistema italiano. È quindi la conoscenza del territorio e delle imprese la migliore garanzia sulle esposizioni.
Una posizione che, secondo il dichiarato della banca, permette di continuare e rafforzare l’attività di finanziamento alle imprese per progetti di innovazione e di internazionalizzazione.

L’analisi generale circa la situazione della gdo che Credem ha svolto evidenza diversi fattori chiave. Da un lato la crisi ha prodotto cambiamenti di scenario come la riduzione generalizzata dei consumi (soprattutto al sud Italia), l’incremento della quota di mercato della marca del distributore, la crescita di prodotti alimentari a connotazione salutistica, la crescita dell’e-commerce, dei discount, e l’ascesa costante delle vendite nei prodotti tecnologici. In questo contesto la gdo ha registrato una contrazione dei margini a causa anche della deflazione sui prezzi del largo consumo. A tutto ciò si somma la necessità di sostenere prezzi adeguati garantendo sicurezza e qualità. Uno scenario che imporrà sempre più di investire nella ristrutturazione ed efficientamento delle superfici di vendita attraverso l’innovazione tecnologica e di marketing.

Oltre agli investimenti la gdo è impegnata nella gestione della spesa corrente che dopo l’entrata in vigore dell’articolo 62 si è complicata ulteriormente. Su questo versante Credem ha in portafoglio uno strumento mirato alla filiera industria-gdo di factoring indiretto tramite la società specializzata Credemfactor, che consente ai fornitori di monetizzare i crediti prima della scadenza a condizioni economiche concordate in specifiche convenzioni. Secondo Giuliano Casagrande, direttore commerciale di Credemfactor “La società di factoring, in accordo con l’azienda debitrice, propone ai fornitori – a fronte di cessioni globali del credito – di gestire e anticipare i crediti vantati. La cessione può avvenire pro solvendo (con rivalsa sul fornitore cedente) oppure pro soluto (senza rivalsa), con il contestuale rilascio da parte della società specializzata di una garanzia sulla solvibilità finanziaria dell’azienda. Il servizio, noto anche come factoring indiretto, può essere utilizzato per società di qualsiasi settore e dimensione, non avendo specificità di tipo merceologico o barriere sul fronte dei costi. In questo modo l’impresa può razionalizzare i pagamenti effettuati ai fornitori e ottimizzare il credito di fornitura attraverso la gestione delle scadenze e delle valute”. I volumi di Credemfactor nel 2014 hanno registrato una crescita degli impieghi a clientela del +18%, e le crescite dei prossimi anni si concentreranno molto sul factoring indiretto.

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