Crisi Dentix: l’associazione di categoria cerca il dialogo con il Governo

L'insegna presenta istanza di fallimento. Ancod chiede incontro con le istituzioni per minimizzare l’impatto negativo sui pazienti

A seguito della crisi della catena odontoiatrica Dentix, Ancod - Associazione nazionale centri odontoiatrici - chiede un incontro al Mise e al Ministero della Salute per manifestare la propria disponibilità a più livelli, in relazione alle criticità che stanno emergendo a causa degli studi e delle strutture odontoiatriche che non riusciranno a riaprire a seguito dell’emergenza Covid-19.

Tutte le strutture associate ad Ancod hanno già riaperto regolarmente e i centri che l’associazione rappresenta. Ancod, pur non avendo relazioni di nessuna natura con il Gruppo Dentix - che non è fra i propri associati - si è resa disponibile per trovare soluzioni in primis a beneficio dei tanti pazienti che rischiano di perdere il proprio punto di riferimento per le cure odontoiatriche: “Apprendiamo dalla stampa dell'imminente crisi che sta investendo il gruppo Dentix in Italia e i suoi 50 centri odontoiatrici, distribuiti su tutto il territorio nazionale - dichiara Raffaele Abbattista, direttore generale Ancod –. Ci siamo da subito attivati per capire sia l’entità delle difficoltà sia come poter essere utili al fine di tutelare la salute dei pazienti".

Nel frattempo il fondatore della catena Angel Lorenzo Muriel, che nelle scorse settimane ha presentato un'istanza di fallimento, ha diramato, tramite il sito aziendale, una comunicazione per spiegare il difficile momento che sta attraversando l'azienda. Si legge nel comunicato: "Abbiamo come priorità la tutela di dipendenti e pazienti. Ci stiamo adoperando per garantire le urgenze e ripristinare le cure, e per studiare qualsiasi soluzione possa garantire un percorso di continuità all’azienda”.

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