Cushman & Wakefield e l’Atlante del real estate mondiale

Per la prima volta negli ultimi cinque anni il livello degli investimenti globali in real estate è sceso del 6,3% a 1,21 trilioni di dollari. Il dato proviene da uno studio (International Investment Atlas) di Cushman & Wakefield presentato al MIPIM di Cannes, la fiera annuale dedicati ai professionisti dell’immobiliare non commerciale.

Questo risultato negativo va attribuito esclusivamente a un calo nell’acquisto di terreni in Cina. Tuttavia i segnali complessivi del mercato indicano non solo tenuta del settore, ma anche un miglioramento nel corso del 2015. Le previsioni relative agli investimenti indicano un incremento dell’11% nel 2015 a 1,34 trilioni, con Europa e Usa a trainare questa crescita.

Gran Bretagna (quasi 93 miliardi), Germania (61,2 miliardi) e Francia (33,6 miliardi) i grandi attrattori degli investimenti immobiliari 2014.

La crescita dell’area Emea

Sempre per il 2015 Cushman & Wakefield stima che gli investimenti in proprietà immobiliare in area EMEA (Europe Middle East Asia) aumenteranno del 14,5% a 56,3 miliardi di dollari: c’è molta offerta, ma la limitata incidenza di prodotti qualitativamente adeguati frenerà il mercato.

Tornando al 2014 l’Atlas di Cushman & Wakefield indica che la crescita del mercato europeo (+11,8%) sarebbe stata ben più elevata se non fosse stato per il rafforzamento del dollaro. Fra i paesi con un andamento del mercato 2014 su 2013 preceduto dal segno meno spiccano: la Cina (-31,6%), che è però il più grande mercato mondiale per il real estate; e poi Grecia (-77%), Emirati Arabi Uniti (-77,2%), Croazia (-61,3%), Russia (-40,1%), Canada (-36,1%) e Hong Kong (-17%). Al contrario le variazioni sono da boom (crescita a tre cifre) per Brasile (+107,2%), Bulgaria (+186,5%), Romania (+116,5%),  Spagna (+134,2%), per tacere della Serbia (+610,3%), che però è un piccolo mercato.
 

 

 

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