Nel 2017 sono stati superati i livelli pre-crisi (10,8 miliardi nel 2007, 11,3 miliardi nel 2017). Gli uffici e il retail rappresentano sempre le tipologie di prodotto prevalente, ma acquistano sempre più peso le cosiddette "Asset class alternative". Il 2017 è stato comunque il boom della logistica

Nel 2017 gli investimenti immobiliari hanno raggiunto la cifra di 11,3 miliardi di euro (+18% rispetto al 2016) superando i valori record (10,8 miliardi) registrati nel periodo precedente alla crisi finanziaria nel 2007. Per il quinto anno consecutivo l'Italia registra un aumento costante degli investimenti sugli immobili (parliamo sempre in questi casi di prodotti non residenziali). Nel ricordare questa tendenza, Cushman & Wakefield prevede una conferma del fortunato ciclo anche nel 2018, con un primo trimestre particolarmente attivo grazie alla chiusura di transazioni non completate entro la fine del 2017.

Joachim Sandberg, ad C&Wakefield

"La combinazione di alcuni fattori chiave come tassi di interesse molto bassi, incertezza politica di alcuni paesi europei, valori in costante ascesa nei mercati core e soprattutto la notevole disponibilità di capitali a livello globale, ha prodotto un incremento d'interesse per il mercato immobiliare italiano da parte di una variegata platea di investitori, disposti a valutare opportunità con diversi profili di rischio e rendimento, dai non performing loans fino ai prodotti super core" ribadisce e dettaglia Joachim Sandberg (ritratto nella foto in home page), Responsabile Italia e Area Sud Europa (Head of Italy and Southern Europe Region) di Cushman & Wakefield.

Milano, il mercato più dinamico
Quello degli uffici si conferma settore di riferimento per gli investimenti (rappresenta il 40% del totale), con volumi in ulteriore crescita (+17%) rispetto al 2016.
Milano è il mercato più dinamico (55% del totale) e continua ad attrarre nuovi investitori. Roma recupera terreno (assorbe il 25% degli investimenti) e rappresenta una reale alternativa.

Carlo Vanini

"Gli asset core continuano ad essere i più richiesti -aggiunge Carlo Vanini, Responsabile Capital Markets di Cushman & Wakefield Italia- ma la combinazione tra scarsa disponibilità, valori in crescita e compressione dei rendimenti, ha portato diversi investitori a cercare strade alternative con l’obiettivo di assicurarsi ritorni più interessanti. In particolare, è possibile osservare un crescente interesse per le opportunità di valorizzazione di immobili da riposizionare in centro città o in aree caratterizzate da solidi fondamentali immobiliari; la diversificazione per posizioni/luoghi, sia all’interno della stessa città sia spaziando verso mercati secondari; la strutturazione di operazioni in partnership con sviluppatori in modo da creare nuovo prodotto per investimento".

Il settore Retail (immobiliare) rallenta
Il settore Retail, pur mantenendo la sua importanza nell'ammontare complessivo degli investimenti (circa il 20%), evidenzia segnali di rallentamento (-11% rispetto al 2016) con particolare riferimento ai centri commerciali, al retail moderno nel senso più ampio del termine.
Il mercato immobiliare dell'high street, caratterizzato negli ultimi anni da un continuo aumento dei canoni di locazione, ribadisce la sua attrattività, coprendo il 50% degli investimenti nel settore retail.
Le principali transazioni high street sono state completate a Milano, la città più richiesta dai principali marchi italiani e internazionali: secondo quanto riportato nell’ultima edizione di Main Street Across The World, Via Monte Napoleone è in quarta posizione nella classifica delle vie commerciali più costose a livello globale, e seconda in Europa, dopo New Bond Street a Londra.
A dimostrazione che il mercato delle high street in Italia ha raggiunto importanti livelli di maturazione e consolidamento, ben 4 città italiane sono presenti nelle prime 8 posizioni della classifica europea: oltre a Milano, dove l’andamento del mercato rappresenta un ulteriore avanzamento nel percorso di crescita e sviluppo intrapreso dalla città, si trovano anche Roma, Venezia e Firenze, città nelle quali è principalmente la domanda legata ai flussi turistici a sostenere i canoni di locazione.

La logistica movimenta anche il mercato immobiliare
È tuttavia la logistica a vantare il record di crescita annua degli investimenti, facendo triplicare il volume delle transazioni, con circa 1,5 miliardi di euro, il 13% del totale. Il mercato immobiliare legato alla logistica è trainato dallo sviluppo dell’eCommerce, ed è perciò sempre più ambito da operatori e investitori. La domanda sostenuta da parte dei conduttori, a fronte di una limitata disponibilità di immobili moderni, ha comportato la ripresa dell'attività di sviluppo e la creazione di prodotti estremamente core con la conseguente discesa dei rendimenti.

Emergono gli alternativi
Last but not least, aumenta l’interesse per le asset class alternative come sanità, residenze e strutture per studenti universitari, e altro, anche in risposta alla compressione dei rendimenti delle tipologie di beni tradizionali. La diversificazione in termini di prodotto per investimento indica un maggior livello di maturità del mercato italiano, nella direzione seguita dai principali mercati europei. Le asset class alternative stanno diventando, anche in Italia, un obiettivo di molti investitori nazionali e stranieri, che hanno veicoli dedicati r specializzati per settore.

Nel 2017 il dipartimento Capital Markets di Cushman & Wakefield in Italia ha completato oltre 20 transazioni riferite a 55 immobili, per un valore complessivo superiore a 1,6 miliardi di euro.
La divisione Capital Markets offre a proprietari, investitori e utilizzatori finali servizi di consulenza, dalle soluzioni standard a quelle più innovative, in particolare per quanto riguarda acquisizioni e cessioni sia di singoli beni sia di portafogli immobiliari, nonché la strutturazione di operazioni di sale&leaseback per qualsiasi categoria di investitori, dai privati ai fondi istituzionali, nazionali e internazionali.
Il dipartimento Capital Markets in Italia, con sede a Milano e Roma, è composto da 16 professionisti, suddivisi negli uffici "transactions" e "advisory" che coprono tutte le tipologie di prodotto tradizionalmente oggetto di investimento -come uffici, retail (high street e centri commerciali) e logistica- e quelle più innovative, come strutture sanitarie e poliambulatori, big box e non performing loan.

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