Da Etsy a Mad’in Europe: l’artigianato fa squadra online

Non è un mestiere per vecchi e nemmeno destinato a scomparire, anzi, grazie alla digitalizzazione e a nuovi modelli eCommerce l'artigianato ha un futuro promettente

Sembrano lontani i tempi in cui tutta la compravendita "di piccola taglia" online passava di fatto attraverso eBay. Oggi i modelli di eCommerce sono cresciuti e si sono evoluti (continuano a farlo), aggregando su un'unica piattaforma soggetti della stessa categoria, che trovano così una nuova vetrina e maggior rilevanza sul canale online.

Un settore su tutti: l'artigianato. Nel mondo digitale e della tecnologia, infatti, settore della tradizione artigianale e del "saper fare con le mani" non pare affatto destinato a scomparire, bensì a ritrovare nuovo vigore in futuro (a confermarlo in due studi sia la Commissione europea che Ires-Istituto di Ricerche Economico-Sociali del Piemonte). Questo non solo per la prospettiva di creare oggetti intelligenti in nuove botteghe digitalizzate, ma anche grazie a quelle sempre più numerose piattaforme di aggregazione di cui sopra e che organizzano in modo innovativo la presenza del comparto in rete.

La più nota tra le piattaforme di artigianato? Etsy, il mercato virtuale nato a New York nel 2005 e dedicato esclusivamente ai manufatti artigianali. Sul portale i commercianti oggi sono milioni e in netta maggioranza donne (oltre l'80%), che lavorano quasi per la totalità da casa. Un modello di business che racchiude quindi anche un certo grado di modernità e inclusione.

Non è un caso che il colosso Amazon nel 2015, ispirandosi proprio al format Etsy, abbia lanciato una sezione di vendita ad hoc dedicata all'artigianato e una in particolare al made in Italy. Stesso discorso per DaWanda, il marketplace di prodotti fatti a mano che raduna oltre 360.000 venditori, e per il portale Mad'in Europe, che riunisce quasi 2.000 professionisti dei mestieri d’arte e restauratori di beni culturali provenienti da 20 paesi europei. Mad'in Europe seleziona i propri membri sulla base di criteri specifici e si rivolge "ad architetti, decoratori, antiquari, musicisti, commercianti, collezionisti, conservatori di musei, privati e a tutti coloro che cercano un know-how, un pezzo raro e personalizzato".

Gli esempi papabili sono tanti. Il cavallo di marketing vincente in tutti questi casi, comunque, è sempre il binomio unicità-personalizzazione, un valore che nel mondo della standardizzazione, delle copie e delle repliche infinite vale ancor più di ieri, invitando tutti i retailer a una riflessione in proposito.

 

 

 

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