Da hot a chic, esempi di “gentrification” in 8 città italiane

Immobiliare.it si è chiesta quanto valgono attualmente gli immobili siti nelle vie cittadine che, prima dell’abolizione delle ancor oggi ricordate case chiuse, erano luoghi di ritrovo per Aspasie tariffate e amanti del piacere o del mero intrattenimento (volgarmente detti "clienti" dalla vile pletora dei cattoborghesi pinzocheri, large majority solo in Italia), moltissimi di questi dannunzini di variegata estrazione fra l'altro appartenenti alla crème della società italiana (ed europea), intellettuale, culturale ed economica.
L’immobile tipo usato per lo studio di Immobiliare.it è un trilocale da 80 metri quadri, in buono stato, al secondo piano di un edificio residenziale. Con questi parametri l’analisi è stata condotta su 8 delle principali città italiane: Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo.

Torino
A Torino le vie più conosciute per la storica presenza di maisons d'amour si trovavano nel cuore della città. Alcuni esempi. Nella Via Conte Verde, detta proprio Via dei bordelli, oggi in pieno centro un trilocale costa mediamente 248.000 euro, poco meno rispetto ai valori medi della zona. Nello stesso quartiere sono ancora più bassi i prezzi in Via Principe Amedeo, dove l'investimento medio è 220.000 euro. Qui, vicino all’Università degli Studi, erano concentrati anche i bordelli, diremmo oggi, low cost con tariffe da una lira che aprivano le porte anche agli studenti. Nella zona residenziale di Crocetta si trova Corso Raffaello, dove un immobile oggi non si acquista a meno di 244.000 euro: al civico 7 di questa strada si trovava una casa che deliziava gli occhi dei suoi frequentatori più esteti con una curiosa collezione di falli di cristallo.

Milano-Brera: dalle luci rosse al quartiere di lusso
A Milano la ex zona a luci rosse riqualificata in maniera più evidente è Brera (nella foto in home page, uno  scorcio: sullo sfondo il nuovo palazzo Gucci): da quartiere bohémien si è trasformato nei decenni in una delle più ricche zone della città. Via Marco Formentini era conosciuta come Contrada di Tett: oggi affacciarsi a quelle finestre dal proprio trilocale costerebbe mediamente 540.000 euro. La stessa cifra servirebbe per acquistare in via San Carpoforo, il cui nome in dialetto (Sancarpofer) era un tempo sinonimo di casa chiusa, visto che il vicolo ne ospitava ben tre, per tutti i gusti e tutte le tasche.

Altro esempio di riqualificazione è quello in zona Missori, a pochi passi dal Duomo, dove un tempo si concentravano i bordelli più squallidi e a basso prezzo di tutta Milano. Oggi in Piazza Velasca, dove svolgeva il suo lavoro Ninetta del Verzee, maitresse decantata dal poeta Carlo Porta, il valore medio di mercato di un trilocale è 620.000 euro.

Genova
Anche il centro di Genova offre interessanti storie di lieux d'amour courtisanes: in via delle Carabaghe, dove oggi un trilocale costa in media 174.000 euro, si trovava la casa chiusa dalle pareti viola che leggenda vuole che abbia ispirato il cantautore Gino Paoli per la composizione della sua celebre Il Cielo in una Stanza. Come dimenticare poi, parlando sempre di canzoni, la Via del Campo resa nota da Fabrizio De André? Oggi ha perso molto del suo fascino antico, e i prezzi degli immobili sono scesi sotto la media cittadina: 154.000 euro per un appartamento.
I vicoli di Bologna, stretti e riservati, si prestavano benissimo per accogliere con discrezione i clienti delle case chiuse ed è per questo che le viuzze – dove oggi vivono per lo più gli studenti che affollano l’ateneo bolognese – erano tutte un pullulare di bordelli e dame dai facili costumi. Tra le vie più famose per le case chiuse a basso costo c’erano via delle Oche, dove oggi un trilocale costa mediamente 272.000 euro, via del Falcone, dove le quotazioni scendono a 248.000 euro, e via Valdonica con prezzi medi pari a 268.000 euro.

Firenze
I prezzi superano i 300.000 euro per un trilocale in Via dell’Amorino, che fu teatro degli intrighi passionali che ispirarono La Mandragola di Machiavelli. Stessi costi (312.000 euro) per via Tornabuoni, nel cuore della vecchia Firenze, dove operava Madame Saffo – da cui amavano essere accolti personaggi del calibro di Carlo Bo, Eugenio Montale e Carlo Emilio Gadda.

Roma
A Roma, dove oggi il sindaco Marino propone il ripristino dei quartieri a luci rosse, la zona più a buon mercato per chi cercava compagnia femminile era Borgo Pio, via che confina con lo Stato del Vaticano: oggi il valore di un immobile è mediamente di 528.000 euro e la zona ha recuperato anche in termini di fama, visto che si tratta di una delle più centrali della città. Ancora più cari gli immobili di Via Mario de' Fiori, a pochi passi da Via Condotti: qui la media è pari a 748.000 euro per una strada che fino al 1958 era costellata di case chiuse. Sempre in centro si trova Via del Traforo, oggi integrata nell’esclusività delle vie del centro storico della Capitale: qui un trilocale costerebbe mediamente 604.000 euro.

Napoli, Palermo
Se Via Chiaia era protagonista delle avventure sessuali di intellettuali e politici, i più abbienti della città, chi non poteva permettersi certe tariffe si rifugiava nei bordelli di Largo Baracche, nei Quartieri Spagnoli. Questo divario è confermato tutt’oggi: nella prima strada le quotazioni di un trilocale che risponde ai parametri dello studio ammontano a 272.000 euro, mentre ne servono molti meno, 190.000, per abitare in una delle zone più famose della città.
A Palermo le zone calde si concentravano in quelli che oggi sono i luoghi più chic ed esclusivi della città, tra il Politeama e Via Roma. Oggi acquistare una casa in Via Gioacchino Ventura, proprio alle spalle del teatro, costa mediamente 166.000 euro: un tempo in questa strada c’erano la Pensione delle Rose e la Pensione Jolanda, luoghi di incontri sessuali a pagamento. Più basse le quotazioni per Via Antonio Gagini (144.000 euro), sede del bordello frequentato perfino dal celebre bandito Giuliano.

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