Partiamo dalle note positive e di merito: in quanto a campagna vaccinale per la gestione della pandemia da Covid-19 l'Italia è diventata modello di riferimento europeo. Nel nostro Paese, tra l'altro, il numero dei cosiddetti no-vax è inferiore a Germania e Francia.
Non a caso, mentre l'Austria torna in lockdown e il ministro Jens Spahn preannuncia: «Alla fine dell’inverno quasi tutti i tedeschi saranno vaccinati, guariti o morti», sulla Penisola la situazione è ancora sotto controllo e, fatto salvo per eccezioni come quella ventina di Comuni dell'Alto Adige tornati in zona rossa (la vicinanza con l'Austria, appunto, non aiuta), abbiamo margine per una strategia che giochi d'anticipo e salvi la stagione natalizia dal lockdown (già c'è la questione rialzo prezzi che non favorisce il commercio).
La suddetta strategia è stata approvata all'unanimità il 24 novembre dal Consiglio dei ministri attraverso un nuovo decreto all'insegna della differenziazione ulteriore tra cluster di popolazione e che prevede un ritorno al lockdown solo in zona rossa (niente più chiusure, dunque, in zona arancione). Da un lato si introduce infatti un "super green pass", ovvero di un green pass solo per chi è vaccinato o guarito dal Covid-19. Viene meno, quindi, la possibilità di ottenere questo certificato attraverso i tamponi per i no vax. Il nuovo certificato sarà valido dal 6 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022 anche per i territori in zona bianca.
Per chi non possiede il suddetto super green pass il decreto, dall'altro lato, introduce alcune restrizioni ad hoc. I no vax (sempre fatto salvo per i guariti da Covid-19), di conseguenza, non potranno più sedersi in ristoranti e bar, frequentare cinema, palestre, piscine, ma anche teatri, discoteche e impianti sportivi, tra cui quelli sciistici, feste e cerimonie pubbliche. Chi possiede il nuovo certificato potrà invece svolgere tutte queste attività anche in zona gialla oltre che bianca.
Via libera per tutti, invece, per il consumo all'aperto o d'asporto, nonché per lo shopping e la spesa al supermercato, che restano attività non necessitanti certificato alcuno.
Intanto, la validità del green pass con formula attuale (quello che i no vax possono ottenere anche facendo il tampone) si riduce da 12 a 9 mesi e il suo possesso diventa un requisito necessario anche per l'utilizzo dei mezzi pubblici e la frequentazione degli alberghi. Esclusi, ovviamente, da tutte le indicazioni sopra, i minori di 12 anni per i quali il vaccino non è ancora previsto (ma a breve si passerà alla fascia 5-11 anni).
Tra le altre misure confermate anche l'obbligo di effettuare la terza dose di vaccino (a cinque mesi dalla precedente) per il personale sanitario. Introdotto, poi, l'obbligo vaccinale anche per docenti e forze dell'ordine. Da notare che Confindustria e Cgil si trovano invece d'accordo sul fare uno step ulteriore, ovvero rendere legge il vaccino per tutti (ma non sembra un'ipotesi che il Governo considera, almeno per ora).